Cinquina di Pogacar al Giro d'Italia
Una, due, tre, quattro e cinque. Sul traguardo di monte Pana, Tadej Pogacar ha contato le sue vittorie di tappa con le dita della mano destra. Il dominatore del Giro d'Italia 2024 ha fatto un altro balzo verso il suo primo trionfo alla corsa rosa (alla prima partecipazione). Sotto la pioggia della tormentata sedicesima frazione, lo sloveno è andato a riprendere l'ultimo dei fuggitivi, Giulio Pellizzari, a 800 metri dall'arrivo, per poi concludere in solitaria con 16 secondi di vantaggio sullo stesso italiano e sul colombiano Daniel Martinez. Il leader dell'UAE ha ora un vantaggio di oltre sette minuti proprio su Martinez, il nuovo secondo classificato. Il britannico Geraint Thomas è stato il grande sconfitto della giornata, cedendo sul muro finale.
Giulio Pellizzari, il più giovane partecipante alla corsa, ha cercato fino all'ultimo di resistere all'attacco di Pogacar, meritandosi un premio speciale: quando ha chiesto gli occhiali allo sloveno, per ricordo, questi si è tolto la maglia rosa per regalargliela.
Giornata tormentata, si diceva. A causa del maltempo, la tappa è stata ridotta dai previsti 206 chilometri a 118. In mattinata gli organizzatori avevano deciso di accorciare la tappa a causa della neve, mentre i corridori minacciavano uno sciopero. Dopo ore di discussioni, è stato il posticipo della partenza fittizia da Livigno (una sorta di sfilata cittadina) dalle 11.20 alle 11.50. Ma i corridori non si sono presentati sulla linea di partenza, dove nevicava abbondantemente. Secondo il piano di RCS, i ciclisti avrebbero dovuto sfilare a Livigno prima di dirigersi direttamente a Prati allo Stelvio, il nuovo punto di partenza reale, intorno alle 14.00. Ma i corridori volevano raggiungere il nuovo punto di partenza in auto, senza inutili caroselli. Il sindacato dei corridori CPA ha scritto una lettera, pubblicata dal suo presidente Adam Hansen su X, al direttore di corsa Mauro Vegni minacciando uno sciopero dei corridori se il Giogo di Santa Maria non fosse stato rimosso dalla tappa. "I corridori vogliono correre e dare spettacolo. Ma non vogliono trovarsi nella situazione di doversi fermare in un parcheggio a 2.498 metri di quota per cambiarsi quando ci sono due gradi e una forte probabilità di neve prima di continuare. Questo comporterebbe seri rischi per la salute, soprattutto nella discesa" dal Giogo di Santa Maria. Alla fine gli organizzatori hanno accolto la loro richiesta. La partenza è poi stata ulteriormente spostata, a Lasa, alle 14.25.