Olimpiadi

Con la carica rap di Eminem Noè nuota oltre ogni limite

Domani la storica cerimonia di apertura con i ticinesi Ponti, Zanetti, Bickel, Colombo e Solari sulla Senna - Lo specialista del delfino punta a un’altra medaglia dopo il bronzo conquistato a Tokyo 2020: «Mi sento bene, sono sereno»
Noè Ponti tenterà di abbattere il muro dei 50 secondi nei 100 delfino di Parigi 2024. ©Keystone/Anthony Anex
Romano Pezzani
25.07.2024 06:00

Parigi 2024 ha scelto la Senna per la cerimonia d’apertura dei Giochi della XXXIII Olimpiade. Domani si parte sul corso d’acqua che attraversa il cuore della Ville Lumière e ci auguriamo che questa novità storica possa ispirare il nuotatore ticinese Noè Ponti a conquistare una nuova medaglia dopo quella di bronzo di Tokyo 2020.

«Mi sento bene, fisicamente e mentalmente. Sono pronto per le batterie dei 200 delfino che segneranno il mio debutto». Noè vuole far sognare nuovamente la Svizzera. «Cercherò di abbattere il muro dei 50 secondi», afferma Ponti con determinazione. «Sarebbe il massimo migliorare il risultato dei 100 delfino di tre anni fa in Giappone».

Il nuotatore di Quartino, giunto nella capitale francese il 15 luglio insieme alla nazionale rossocrociata, ha lavorato duramente per replicare la forma smagliante mostrata agli Europei di Otopeni (con tre ori e un argento) e ad aprile di quest’anno, quando ha fatto registrare a Uster la seconda miglior prestazione mondiale della stagione con un impressionante 50.16.

«La tabella di marcia per arrivare ai Giochi in condizioni ottimali è stata rispettata, nonostante il virus gastrointestinale che mi aveva obbligato a interrompere gli Europei di Belgrado», spiega Ponti. «Sono stato fortunato a riprendermi rapidamente, perdendo solo un paio di giorni di allenamento. Quelle 24 ore di forte malessere sono ormai un lontano ricordo».

Sei campioni in 69 centesimi

La sfida per l’oro nei 100 metri delfino si preannuncia elettrizzante. In soli 69 centesimi si concentrano sei pretendenti alla medaglia più ambita: Liendo (50.06), Ponti (50.16), Dressel (50.19), Temple (50.25), Grousset (50.59) e Milak (50.75). E se si allarga il campo ai 51.02, sono ben 13 gli specialisti che potrebbero ambire al podio. «Non va nemmeno esclusa qualche sorpresa», dichiara Ponti, «perché alle Olimpiadi tutti spingono come matti. Cuore e grinta faranno la differenza. Sono carico, ma anche sereno». A Tokyo 2020, il ticinese aveva chiuso in 50.76 alle spalle dell’americano Dressel (con il record del mondo in 49.45) e dell’ungherese Milak (49.68).

Il team e la famiglia

L’esponente della Nuoto Sport Locarno è supportato da uno staff di alto livello: l’allenatore Massimo Meloni, l’assistant coach e preparatore atletico Andrea Mercuri, il fisioterapista Stefano Grosjean, l’osteopata Lorenzo Simona e lo psicologo sportivo Giona Morinini. «L’aspetto mentale mi ha aiutato molto, soprattutto nell’approccio alla gara, che spesso genera ansia in molti atleti. In una finale sono tutti competitivi: la differenza la fa la testa. Con Giona lavoro per focalizzare la prestazione sulle mie attitudini, senza farmi distrarre dall’ambiente o dagli avversari».

La forza del gambarognese non risiede solo nel suo talento, ma anche nel supporto incondizionato della sua famiglia. «Mio padre Mauro coordina la comunicazione, mia madre Vittoria si occupa degli aspetti organizzativi e finanziari, mentre mia sorella Asia gestisce i social media e la parte legale», racconta Noè. «La loro presenza costante e l’armonia familiare sono state fondamentali per la mia crescita e per superare i momenti difficili che ogni atleta deve affrontare».

Bach per la concentrazione

La musica è un’altra componente essenziale nella vita di Ponti. «Mi carica il rap di Eminem», confessa. «Il suo brano “Lose Yourself” mi spinge anche quando sono al limite delle forze, in gara o in allenamento. Mi ricorda che ho una sola possibilità di realizzare i miei sogni e che devo coglierla al volo». Ma la sua playlist non si ferma al rapper americano: «Ascolto anche le opere per pianoforte di Johann Sebastian Bach. La musica classica mi aiuta a rilassarmi e a trovare la concentrazione».

Noè Ponti è pronto a tuffarsi nelle acque della Défense Arena per portare a casa un’altra medaglia olimpica. Il Ticino intero tifa per lui, con nonna Carla e il cugino Nilo in testa.

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