Calcio

Dalla Cechia una cartolina con un paio di avvertimenti

Il Lugano si tiene stretta la seconda vittoria in Conference League, ma non può sorvolare sulle fragilità emerse - Domenica a Cornaredo arrivano YB e Mansueto - «Affrontiamo una squadra che dopo il cambio in panchina si è ritrovata» riconosce Croci-Torti
Amir Saipi e compagni sono saliti a quota 6 punti dopo una gara sofferta. © EPA/Martin Divisek
Massimo Solari
25.10.2024 20:30

Chelsea, Fiorentina, Legia Varsavia, Lugano. Vista così, proprio in questo ordine, la classifica provvisoria della Conference League 2024-25 fa un certo effetto. Un bellissimo effetto. Con 6 punti in tasca (e zero reti subite), i bianconeri possono flirtare anzitempo con gli spareggi di febbraio. E – considerato i quattro turni ancora in calendario – accarezzare persino l’idea di un clamoroso ottavo di finale. Non solo. Nelle casse del club ticinese sono già confluiti 800.000 euro. Non pochi, per chi è chiamato a far quadrare i conti di una competizione vissuta perennemente in trasferta. Bene, dunque. Molto bene.

Il match disputato giovedì sera in Cechia, tuttavia, non ha fornito solo elementi da monetizzare. Qualche dubbio, fra le pieghe della sofferta vittoria sul Mladá Boleslav, si è insinuato. E ciò nonostante Mattia Croci-Torti abbia preferito – evidentemente – porre l’accento «sulle cose positive», dicendosi «contento» per l’1-0 maturato alla Lokotrans Arena. Dopo il brutto scivolone a Yverdon era importante vincere subito, dare un segnale» ha sottolineato il tecnico momò. Per poi aggiungere: «Affrontavamo un avversario affermato di vittoria. Una formazione molto forte fisicamente, come spiegato alla vigilia. Ebbene, oltre al successo è arrivato pure il secondo match consecutivo in Europa senza incassare gol».

La prima «dal vivo» del patron

La sfida in Boemia, tuttavia, ha rischiato seriamente di prendere una brutta piega. Come la «Putna» del vecchio castello di Michalovice, la torre pendente che veglia sull’industriosità di Mladá Boleslav. «Nel finale siamo andati in difficoltà» ha ammesso il Crus, menzionando le cause delle fragilità bianconere. «Avremmo dovuto chiuderla prima, perché poi la struttura atletica dei cechi e la stanchezza di diversi miei giocatori – Marques e Brault-Guillard sugli esterni, per esempio – si sono tradotte in alcuni brividi». Amir Saipi, lo sappiamo, ha vestito i panni dell’eroe. Sul banco degli imputati, suggeriva il Crus, sono invece finiti l’approssimazione sotto porta e i centimetri della rosa.

No, non si tratta esattamente di considerazioni confortanti in vista della supersfida di domenica contro lo Young Boys. A Cornaredo – per la prima volta dal suo insediamento alla testa della società – è atteso Joe Mansueto. Ma, per l’appunto, è lecito attendersi anche un altro Lugano. «I gialloneri – ha riconosciuto Croci-Torti – hanno offerto una prestazione di altissima intensità al cospetto dell’Inter in Champions League. E, forse, sono un po’ più freschi di noi. A preoccuparmi, tuttavia, è il fatto che l’YB si sia ritrovato dopo il cambio di allenatore». Rientrati nella notte (ma non si doveva gestire i rientri con più calma?), i bianconeri dovranno giocoforza compattarsi. E il Crus, verosimilmente, opterà per una soluzione ad hoc grazie alla quale provare a contenere l’estrema fisicità dei bernesi.

Incisività da ritrovare

A margine del successo sul Mladá Boleslav, l’allenatore del Lugano ha altresì riconosciuto la scarsa incisività «negli uno contro uno» Che poi, detto in altre parole, significa che i vari Aliseda, Mahou, Bottani e – in parte – Steffen, non stanno rendendo come dovrebbero. È oggettivo. I bianconeri devono faticare troppo per trovare la rete, ma in assenza dei terzini titolari Valenzuela e Zanotti appaiono allo stesso tempo più vulnerabili in retrovia. Il Mladá, si badi bene, non si è reso pericoloso solo con i rigori falliti da Vydra. No, nel primo tempo avrebbe potuto trovare la rete due volte. «Non mi è piaciuto l’ennesimo regalo all’avversario» ha indicato in merito Croci-Torti, alludendo al tiro dal dischetto provocato ingenuamente da Hajdari.

Dopo le delusioni del 1995 in Coppa UEFA e del 2017 in Europa League, la Cechia ha comunque sorriso ai ticinesi. «Rimaniamo sul pezzo e, tra due settimane a Topola, cercheremo di dare un segnale ancora più importante, conquistando altri 3 punti e ipotecando così i sedicesimi di finale di Conference League». Il che, malgrado i malanni di stagione, è sicuramente ciò che conta di più.