Alla scoperta dell'Hammarby

Ci sono stati diversi incroci calcistici tra Svezia e Svizzera, negli ultimi anni. Il più importante è stato sicuramente quello a livello di nazionali maggiori ai Mondiali di Russia del 2018, che vide, come ricordiamo bene, gli scandinavi prevalere, seppur di misura. Tuttavia, non è stato l'unico: nella sua ultima campagna europea (stagione 2019/20), anche il Lugano ha calcato i campi svedesi, in particolare lo Swedbank Stadion (oggi Eleda Stadion) di Malmö, affrontando la compagine biancoceleste nella fase a gironi di Europa League: finì 2-1 in Scandinavia e 0-0 in Svizzera, sul neutro di San Gallo.
Nei prossimi giorni, nella neonata Conference League, sarà invece il Basilea, attualmente capolista della Super League, a incrociare una squadra svedese, l'Hammarby. Vediamo, quindi, più da vicino, chi sono i rivali dei renani, che contenderanno loro l'accesso alla fase a gironi del torneo. I Bajen (così sono soprannominati da sempre) sono una compagine storica di Stoccolma: la sezione calcio fa infatti parte di una polisportiva, nata nel 1897. Disputa le partite casalinghe alla Tele2Arena, che si trova vicino al luogo dove sorgeva l'impianto storico del club, il Söderstadion. La zona, per chi conoscesse la capitale svedese, è quella del Globen, caratteristico impianto polifunzionale a forma sferica, il cui profilo è riconoscibile anche da lontano.
I biancoverdi dividono la propria casa con i rivali cittadini del Djurgården i quali, prima del 2013, anno dell'apertura del nuovo impianto, disputavano invece i propri incontri casalinghi allo storico Stockholms Olympiastadion. Nella massima serie svedese, l'Allsvenskan, gioca una terza squadra della capitale: l'AIK, che disputa invece alla Friends Arena di Solna (costruita sulle ceneri dello storico Rasunda), campo casalingo abituale della Nazionale, le proprie sfide casalinghe.
Delle tre squadre citate, i Bajen sono quella con il palmarés meno ricco (solo un campionato, nel 2001, e una Coppa di Svezia quest'anno, vittoria che ha loro consentito l'accesso ai preliminari della Conference League) . Tuttavia, sono quasi sicuramente la compagine che può vantare il tifo più caldo di tutto il Paese scandinavo: in epoca pre pandemica, avevano una media spettatori di circa 20.000 presenze a incontro, nonostante risultati non sempre esaltanti. Aggiungiamoci che i sostenitori cantano per tutti i 90' incessantemente, e abbiamo l'immagine di ciò che il Basilea si troverà di fronte, dal punto di vista ambientale, nella partita di ritorno. La superficie della Tele2Arena è inoltre sintetica, come allo Stade de Suisse: e anche questo potrebbe essere un ostacolo per i renani.
Parlando dell'aspetto più strettamente calcistico, i Bajen si sono garantiti l'accesso al Playoff decisivo sgretolando, in patria, i serbi del Cukaricki per 5-1, dopo che i balcanici avevano vinto l'andata 3-1: una prestazione maiuscola, che aveva esaltato un po' tutto l'ambiente. La sconfitta casalinga in campionato, in questo fine settimana, contro l'Elfsborg (anch'esso in lizza per un posto in Conference League: se la vedrà con il Feyenoord, giustiziere del Lucerna) è invece stata una botta pesante, soprattutto dal punto di vista morale. Vero che il tecnico Miloš Milojević (arrivato di recente a sostituire Stefan Billborn) aveva attuato un certo turnover, proprio in vista della sfida con il Basilea; tuttavia, lo 0-2 casalingo contro una rivale diretta nella lotta per le prime posizioni richiederà una reazione immediata. E la sfida europea con la capolista della Super League elvetica potrebbe essere la giusta occasione.
L'Hammarby è una squadra che, normalmente, tende a pressare alta, nella metà campo avversaria. Gioca con un 4-3-3 che, a volte, diventa un 3-4-3 con gli esterni che si abbassano in fase di non possesso. Davanti, il tridente Ludwigson-Selmani-Amoo (quest'ultimo il più talentuoso) è in grado di creare trame efficaci, anche se la precisione nei sedici metri avversari, sovente, non è all'altezza del lavoro di preparazione. Dietro, il metronomo di centrocampo è Bojanić, bravo in fase d'interdizione ma, soprattutto, a far ripartire l'azione, oltre a essere un piede discreto sulle palle ferme. In difesa, il nuovo arrivato Paulsen (che gioca indifferentemente sulla destra e come centrale) è senza dubbio l'elemento più interessante, e non disdegna le proiezioni offensive, dove fa valere la sua stazza fisica sulle palle ferme. Ieri, invece, nel corso della nostra telecronaca su Sportitalia, abbiamo visto lento e sovente fuori posizione l'islandese Fioluson. Talentino interessante, sebbene acerbo, è il diciasettenne Swedberg, col numero 44. Ieri è andato un po' in difficoltà, ma era stato schierato in un ruolo d'interdizione che non gli appartiene.
Basilea favorito, dunque? Crediamo di sì: la rosa renana ha un valore tre volte superiore a quella degli svedesi, e i rossoblù stanno attraversando un ottimo periodo di forma. Però, bisognerà chiudere la pratica preferibilmente al St Jacob-Park: meglio evitare di presentarsi in Svezia con la qualificazione in bilico. Il terreno sintetico e la carica casalinga dei Bajen possono creare fastidi a chiunque, soprattutto a chi dovesse pensare di avere già la qualificazione in tasca. Quindi, a tutela del ranking UEFA elvetico, converrà andare sul sicuro.