Altro che lega dei "campioni"
Altro che Champions League, Superlega o Lega dei Campioni. Finora sembra
più che altro una Lega delle “goleade”.
Il Bayern che ne mette nove alla Dinamo Zagabria la scorsa settimana, il
Borussia Dortmund che ne fa sette al Celtic, che la scorsa settimana ne aveva
fatti cinque allo Slovan Bratislava. Slovan che ieri sera ne ha prese quattro
in casa dal Manchester City.
Senza parlare delle quattro pere che l’Inter ha rifilato alla Stella Rossa o,
ahinoi, le cinque che il Barcellona ha dato allo Young Boys.
Ma non doveva essere una Lega stellare, che avrebbe scimmiottato la tanta
discussa Superlega?
Per ora sembra piuttosto una Lega dalle grandi disparità, dove la differenza
tra i veri “campioni” e chi vi prende parte quasi per caso, sembra evidente.
Le grandi scoppole a cui assistiamo, non fanno certo del bene al calcio, che
così perde di interesse.
C’è troppa differenza a livello di qualità tra le varie squadre: 36 al via sono
troppe, anche perché a poter vincere sono sempre quelle 5 o 6.
Se ci mettiamo che con questo nuovo format la differenza reti può risultare decisiva,
ecco che allora da qui alla fine del girone unico di qualificazione (che
oltretutto prevede otto partite), assisteremo ad altre scoppole. Nessuna
squadra, anche in netto vantaggio, si fermerà. Più gol si fanno, meglio è. Ma è
davvero questo il tanto sbandierato spettacolo? Era questo lo scopo della Champions
League?
Va bene voler democraticamente allargare la partecipazione a più squadre, ma se
il risultato è questo, forse bisognerebbe ripensare il concetto.
E a livello morale, quelle squadre che tornano a casa con 5, 6 o 7 gol su
groppone, come fanno a reagire a in campionato? Queste “legnate” fanno
veramente crescere, fanno bene allo spogliatoio?
A questo proposito, con una punta di umiltà, ci vien da pensare che è meglio
che il Lugano giochi in Conference League, dove forse otterrà qualche risultato
in più e non andrà (si spera) incontro a simili figuracce.
(Foto Keystone)