Seconda Lega

Castello campione d’inverno: «Vogliamo stare in alto»

Le parole e l'analisi di capitan Dario Lagrotteria: «Una volta indossata, è difficile togliersi questa maglia dalle pelle»
© CdT/Chiara Zocchetti
Riccardo Vassalli
19.11.2024 06:00

«Guarda le capre come volano» . Il coro è ormai un appuntamento fisso nello spogliatoio dell Castello. È il modo con cui capitan Dario Lagrotteria e compagni festeggiano i successi insieme allo staff. Le «capre» - da sempre soprannome della compagine momò – volano per davvero. Il titolo di campioni d’inverno è arrivato nel weekend, grazie all’affermazione per 2-0 sul Cadenazzo (di Traorè e Bellich le reti), per lunghi tratta vera antagonista dei biancorossi. Del doppio stop consecutivo del Cadenazzo ne ha approfittato il Sementina, trionfante sull’Arbedo-Castione (4-3) e balzato al secondo posto in classifica alle spalle del Castello. Tradotto: sarà una seconda parte di stagione da vivere appassionatamente. 

Il capitano della capolista Lagrotteria batte le mani ai suoi: «Ci aspettavamo un’andata di questo tipo? Sapevamo che eravamo la squadra da battere e così è stato. Sì, diciamo che noi ce lo aspettavamo. Forse le nostre avversarie non si aspettavano un Castello ancora più affamato».

L’analisi di capitan Lagrotteria prosegue: «Abbiamo fatto tanti gol, ma ne abbiamo anche preso qualcuno di troppo. La nostra forza sta proprio in questo: non ci accontentiamo di fare un gol in più dell’avversario e questo ci spinge a essere un po’ sbilanciati. Ma penso che abbiamo dato un forte segnale: il Castello ha le armi per rimanere in alto».

L’andata chiusa da primi con 30 punti (nove vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta) non consente alle «caprette» di staccare la spina. Il futuro è già qui e l’agenda del Castello registra ancora un appuntamento prima della sosta. Sabato c’è la sfida casalinga all’Arbedo Castione. «Credo – aggiunge il capitano – sia il mattoncino più pesante da mettere quest’anno. Non tanto per chiudere in bellezza, ma perché rappresenta già il punto di partenza per l’anno prossimo».

Parole di un leader che la maglia del Castello la suda e la rispetta. «Da sei anni faccio parte della famiglia. Indossare questa maglia è un onore. Trasmette dei valori che poche realtà in Ticino vantano. Una volta indossata, è difficile togliersela. Siamo una realtà sana, composta da belle persone: dal presidente al nostro magazziniere che non ci fa mai mancare nulla, senza dimenticare «Vitone» Zannini, che ci fa sempre arrivare con i muscoli pronti al giorno della partita». 

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