Pallavolo

C'è una Milano del Volley

Racconti meneghini tra palazzetti e successi
Di Silvano Pulga
14.11.2024 10:53

A Milano c'era una volta il Palalido: impianto sicuramente conosciuto anche da tanti ticinesi coi capelli grigi. Situato in piazzale Carlo Stuparich, località vicinissima a piazzale Lotto, dove aveva sede il Lido di Milano (da lì il nome dato al palazzetto) e allo sbocco dell'autostrada proveniente da Chiasso, è stato per lustri (aprì nel 1961) la casa degli sport al chiuso delle squadre del capoluogo lombardo: pallacanestro, pallavolo, boxe, tennis e anche qualche concerto rock (uno su tutti: i Police, anno 1979). Giocavano al Palalido la Simmenthal di basket, erede della più famosa Borletti (la società è l'Olimpia Milano, oggi EA7) e la Pallacanestro Milano, sponsorizzata alla nascita (1958) dal marchio di abiti All'Onestà e poi dalla Mobilquattro e dalla Xerox, con quest'ultimo sponsor a introdurre i colori sociali biancoblu, che contraddistinguono la squadra ancora oggi. L'altra Milano, così definita dal collega Stefano Olivari, milita oggi nelle serie inferiori del basket d'oltre confine. Tuttavia, in diversi, in quegli anni, venivano anche dalle nostre latitudini per veder giocare fenomeni come Chuck Jura, Joe Isaac, Marino Zanatta e tanti altri. Il Palalido divenne così troppo piccolo e, negli anni 70', venne edificato, a fianco di San Siro, il Palasport (Palazzone, per gli appassionati milanesi)destinato a soccombere alla grande nevicata del 1985, dopo la quale fu demolito per l'impossibilità di recuperarlo: una ferita ancora aperta e visibile, nei dintorni dello stadio, e anche nel cuore di tanti. Con l'emigrazione del basket al Forum di Assago, il destino del vecchio Palalido sembrava segnato: ma l'amministrazione comunale meneghina lo ha recuperato e rinnovato completamente, e oggi ospita spesso le partite interne dell'Allianz Milano di pallavolo, impegnata a questo giro nella CEV Champions League contro i belgi del Knack Vollet Roeselare (vincitori in patria del campionato e della coppa nazionale). Come noto, i nostri portacolori della Turnverein Schönenwerd di Däniken (SO), campioni nazionali nelle ultime due stagioni, non sono riusciti a qualificarsi per la fase finale, venendo superati (anche se solo per la differenza set) dai romeni del Corona Brașov, a loro volta battuti (con due secchi 3-0) nel playoff decisivo dai forti greci dell'Olympiakos, avversari probabilmente fuori portata anche per i rossocrociati. Per noi, invece, che da ragazzi abbiamo speso tanti pomeriggi in questo luogo, è stato un bel ritorno, anche se l'impianto odierno ha mantenuto, di quei tempi, solo la cancellata esterna. L'ambiente del volley maschile meneghino è sano, pulito, giovane e festoso: numerosa e rumorosa, nell'occasione, anche la rappresentanza di tifosi ospiti dal Belgio. Peccato che l'orario d'inizio (18.30) abbia scoraggiato tanti appassionati. E, come spesso accade, gli assenti hanno avuto torto: l'Allianz Milano, sotto 0-2 dopo poco più di un'ora di gioco, è riuscita a raddrizzare la barca, giocandosi la sfida sul 2-2 al quinto set, combattuto punto su punto. Finale al cardiopalma, risolto da un ace dei padroni di casa, che hanno chiuso 16-14, aggiudicandosi così la gara d'esordio di questa CEV Champions League 2024/25.