Calcio

"Dov'è Rocchi?"

È stato Massimiliano Allegri l'autentico protagonista di Atalanta-Juve
A. L.
16.05.2024 07:47

Il finale è stato melodrammatico; vesti che volevano essere completamente stracciate; giacca scaraventata per terra; cravatta gettata; elegante camicia bianca quasi strappata; urla stentoree. E corsa verso lo spogliatoio, pervaso dalla convinzione di avere subito un'ingiustizia: nella partita e nel corso della stagione. Si sente un incompreso. Una pletora di addetti ai lavori non ha capito il suo lavoro e considerato i risultati conseguiti dalla sua squadra. Cosa rimane di Atalanta-Juve? La furia di Massimiliano Allegri, contro tutti e tutto. Ha ancora un anno di contratto, ma non si sa se continuerà a sedere sulla panchina dei piemontesi. Ha la convinzione di avere raggiunto gli obiettivi stagionali prefissati: qualificazione Champions e vittoria di un trofeo. Definisce l'annata come “straordinaria”, sul piano personale è il suo 14° trofeo. Sostiene che la squadra abbia un'ottima base e che manchi poco per essere competitivi ad alti livelli, d'altra parte la Juve ha un Dna vincente. Al termine della gara la tensione si è stemperata, ma solo in parte, il parossismo agonistico del livornese ha continuato a fluire. I rapporti tra l'allenatore e Giuntoli non paiono idilliaci. Sul campo Allegri lo ha allontanato, nel corso dei festeggiamenti, con gesti plateali e verbalmente lo ha gentilmente invitato ad andare: “Fuori! Fuori!”. La partita è già un ricordo. L'assunto, dell'opinione italiana dominante, è che: le finali bisogna solo vincerle. Ma oltre c'è davvero poco da segnalare. Tutti volevano e speravano che il progetto Atalanta avesse la sua conferma; la Juve ci ha messo grinta e agonismo, come conferma la sua storia, e si è imposta in contropiede, assaltando gli spazi, con la difesa che ha retto magnificamente. Ora spazio al divenire. Il connubio Allegri-Madama sembra sulla soglia di essere disgiunto. Gli ultras, quelli dicono di rappresentare la vera identità, sono di un altro avviso, vorrebbero che continuasse. Alla proprietà, che poco ascolta l'umore popolare, la razionale decisione e come di consueto sarà pure saggia e cinica. Non resta che attendere e intanto ascoltare Fossati che canta: “Oh, che sarà”.