"Ecco come gestiamo il Ramadan"

Una settimana impegnativa, importante e forse anche decisiva.
Il Lugano si appresta a disputare in sette giorni tre partite che potranno dire
molto sul futuro della propria stagione.
Domani la squadra di Mattia Croci-Torti sarà di scena a Zurigo contro il
Grasshoppers, poi si trasferirà in Romandia fino a mercoledì, quando affronterà
il Servette nella semifinale di Coppa Svizzera, prima di chiudere la settimana
inglese con la sfida di Cornaredo contro il San Gallo.
Ai già numerosi assenti (dell’altro ieri la notizia che per Mai la stagione è
conclusa), si aggiunge anche un altro aspetto che potrebbe qualche creare
qualche grattacapo allo staff bianconero.
Ben otto i giocatori (Serif Berbic, Kreshnik Hajrizi, Mahmoud Belhadj, Doumbia, Amoura e Mahou, mentre Amir Saipi e Albian Hajdari lo gestiscono in maniera indipendente) che sono alle
prese con il Ramadan (anche se il “problema" per la partita di domenica riguarda
soltanto Hajdari, Amoura e Doumbia, visto che Mahou, Belhadj e Saipi sono al momento infortunati, mentre Hajrizi è squalificato
e Berbic è il terzo portiere), che è iniziato il 22 marzo e si concluderà il 20
aprile. Un mese durante il quale i calciatori di religione islamica praticanti dovranno
restare a digiuno (senza né bere né mangiare) dall’alba al tramonto.
Ma come viene gestito questo momento particolare dell’anno dal FC Lugano?
Ne abbiamo parlato con l’Head of Performance, lo spagnolo Luis Suarez Arrones, che unitamente al nutrizionista Gaetano Bianchi, gestisce questo delicato momento in casa Lugano:
“Sappiamo che il periodo del Ramadan induce cambiamenti nella dieta abituale
dei calciatori, poiché durante questo periodo i musulmani devono astenersi dal
bere e dal mangiare dall'alba al tramonto. Le attuali evidenze scientifiche
indicano che i calciatori professionisti possono mantenere il loro livello di
prestazioni durante il Ramadan se l'allenamento fisico, la dieta, l'equilibrio
dei liquidi e il sonno sono ben gestiti. La sfida principale è quella di
mantenere un allenamento regolare (in modo che la forma fisica non peggiori),
senza aumentare il rischio di infortuni. Pertanto, la gestione del volume e
dell'intensità dell'allenamento, dell'alimentazione, del sonno e di altri
fattori legati allo stile di vita, risultano di grande importanza. Dal punto di
vista nutrizionale, l'obiettivo è che l'apporto di energia e di nutrienti
durante il giorno non sia diverso, ma che siano soltanto gli orari a
cambiare”.
Ovviamente non ci sono soltanto le partite che devono essere preparate al meglio, ma ogni allenamento va studiato nei minimi termini.
“La maggior parte dei nostri allenamenti si svolge al mattino ed è facile capire come il recupero post-sessione viene influenzato dalla mancanza di assunzione di cibo e bevande. Pertanto, in questi casi, la strategia nutrizionale della sera precedente è molto importante, così come l'ultimo pasto prima dell'alba, in cui si devono coprire tutti i bisogni della giornata. I giocatori devono sfruttare al meglio lo spazio per mangiare. Tutto questo deve essere ben organizzato e combinato con una buona qualità del sonno. Questa è la chiave per consentire al giocatore di affrontare l'allenamento del giorno successivo in condizioni ottimali”.
Finito l’allenamento, la giornata per il calciatore è ancora lunga senza poter né mangiare né bere. Come gestite tutto questo tempo?
“È importante che il giocatore dopo queste sessioni di allenamento rimanga in un ambiente non caldo e riposi per il resto della giornata fino a quando non sarà in grado di idratarsi e mangiare. In questi giorni i giocatori ritirano il cibo dal club e lo portano a casa per consumarlo. Quando un giocatore ha bisogno di una sessione di allenamento più dura, o di fare una doppia sessione, questa sarà programmata nel pomeriggio-sera dopo essersi idratato e aver mangiato in precedenza”.
Come riuscite a controllare i vari parametri di questi giocatori durante questo mese?
“Durante questo periodo, è importante monitorare la fatica e l'eventuale sovrallenamento attraverso parametri soggettivi e oggettivi. Un affaticamento eccessivo è associato a un maggior numero di infortuni. Anche indicatori come variazioni sostanziali dell'acqua corporea, perdita di massa muscolare, cambiamenti di umore o di stato d'animo indicano che il giocatore non si sta adattando bene ai cambiamenti. Nel nostro caso, la composizione corporea e l'acqua corporea vengono valutate regolarmente dal nostro nutrizionista. Pertanto, il giocatore è in uno stato di monitoraggio costante”.
L’idratazione è un tema fondamentale:
“Il mantenimento di livelli equilibrati di acqua e sale è una sfida fondamentale e importante durante questo periodo. Pertanto, è necessario cercare di ridurre al minimo le perdite idriche non necessarie, ad esempio allenandosi in condizioni di caldo torrido o indossando indumenti eccessivi o non traspiranti che causano una maggiore sudorazione. Per questo è molto importante monitorare regolarmente lo stato di idratazione attraverso il colore delle urine o la perdita di sudore. L'assunzione di liquidi e di sale, ove possibile, per favorire una maggiore ritenzione di liquidi dopo il tramonto, dovrebbe avvenire attraverso piccole e frequenti assunzioni di liquidi, piuttosto che attraverso grandi assunzioni di liquidi. Caffè, tè e qualsiasi altra sostanza che favorisca l'escrezione di liquidi devono essere eliminati durante questo periodo”.
Anche il sonno riveste un’importanza primaria, vero?
“Il sonno è fondamentale anche per le prestazioni, la prevenzione degli infortuni e delle malattie. Pertanto, una corretta igiene del sonno diventa fondamentale in questo periodo. Se le sessioni di allenamento si svolgono nel tardo pomeriggio, non dovrebbero essere vicine all'ora di andare a letto, per non compromettere la qualità e la quantità del sonno. Un pisolino di 30-40 minuti durante il Ramadan è un'opzione molto importante e consigliata quando il giocatore è tornato a casa dall'allenamento e si trova in un ambiente tranquillo (non può ancora mangiare o bere). Il sonnellino non deve mai avere una durata eccessiva, tale da influire negativamente sul normale programma di sonno del giocatore”.
E poi ci sono le partite:
“Quando le partite si disputano durante il giorno (ad esempio la domenica alle 14:15, come nel caso di domani a Zurigo), è probabile che il rendimento ne risenta se non si assumono cibo e liquidi nelle ore precedenti la partita. Per questo motivo, i giocatori musulmani possono prendere in considerazione l'opzione di posticipare il digiuno il giorno della partita, per non rischiare un calo delle prestazioni o un aumento del rischio di infortuni in un giorno così impegnativo e importante. Si tratta però di una scelta che il giocatore deve fare liberamente e perciò senza alcuna pressione”.
(Foto Putzu)