Eppure si poteva pareggiarla...

È un momento così, di quelli in cui non gira nulla per il verso giusto.
Sei stanco, giochi male e perdi. È successo tre giorni fa in Serbia, si è ripetuto anche oggi a Berna, contro lo Young Boys.
Anche se oggi, l’occasione per tornare a casa con un punto c’era tutta, se Vladi avesse trasformato quel calcio di rigore al minuto 93. E invece il numero nove del Lugano ha sparato forte, ma alto sopra la traversa di Von Balmoos.
E così i bianconeri tornano a casa senza punti e con qualche rimpianto: anche se a dire la verità, i padroni di casa non hanno rubato nulla. Anzi.
Il Lugano, anche oggi, è sembrato poco lucido e mai pungente, in grossa difficoltà quando c’era da costruire palle gol. Senza Aliseda, con un Steffen sottotono e un Bottani che si è fatto vedere unicamente per il fallo da rigore commesso, i bianconeri sono sembrati spuntati. Przybylko, in partite di questo tipo, è davvero poco utile, se non nei corner per gli avversari.
Rigore di Itten (fallo di Bottani su Hadjam, che però sembra iniziare fuori area, vero VAR?) e pareggio di Grgic (per una spinta di Husic su Zanotti), sempre dagli undici metri: il primo tempo finisce in parità.
Nella ripresa l’YB sembra calare un po’, il Lugano ci crede e alza il baricentro, ma in un contropiede prende gol da Virginius, che si beve Mai e trafigge Saipi in uscita disperata.
Sembra finita, il Lugano è stanco e Belhadj, già ammonito, mette un braccio sul collo di Von Balmoos che sta rinviando il pallone. Rosso! Mancherà, come Bislimi, contro lo Zurigo alla ripresa del campionato.
Ma il calcio è bello perché le partite non sono mai finite finché l’arbitro fischia, e così Blum regala un rigore ai bianconeri: alza un pugno in area e il VAR questa volta interviene. Rigore. Vladi va sul dischetto (era l'ui che doveva battere questo rigore?) e spara alto. Il Wankdorf esplode, il Lugano si dispera. Ancora una volta, quel maledetto Wankdorf, dopo i rigori sbagliati nella finale di Coppa contro il Servette. È proprio una maledizione.
Per fortuna arriva la pausa.

(Foto Keystone)