Calcio

Genova, è guerra tra le tifoserie

Cos'è successo ieri sera durante il derby di Coppa Italia?
Silvano Pulga
26.09.2024 09:11

A Genova, il derby di Coppa Italia tra Genoa e Sampdoria, unico in questa stagione considerando che le due compagini, come noto, non militano nello stesso campionato, più che per il risultato (l'hanno spuntata i doriani, ai calci di rigore), verrà ricordato per gli scontri tra le opposte tifoserie, iniziati già nel pomeriggio, come testimoniato sulle pagine della testata GenovaQuotidiana, giornale online da diversi anni molto attento alla realtà territoriale del capoluogo ligure, e dove chi è interessato potrà trovare (comprese le pagine social) approfondimenti, foto e filmati della giornata di guerriglia urbana nei pressi dello stadio di Marassi.
Va detto che la realtà è estremamente complessa, e parte da lontano. La direttrice di GenovaQuotidiana, da noi sentita questa mattina, ci racconta di come, già da diverso tempo, la situazione delle tifoserie organizzate a Genova sia difficile. Frammentazione dei gruppi a causa della scomparsa dei vecchi leader, l'ingresso della politica nelle curve, con scontri tra supporter della stessa squadra per questo motivo, assalti ai ritrovi tradizionali dei tifosi da parte di quelli di fede opposta secondo una logica che non è più quella tradizionale degli orari delle partite nell'impianto genovese, stanno creando parecchi grattacapi a chi deve gestire l'ordine pubblico. Il furto, nei giorni scorsi, di alcune bandiere e striscioni (nel gergo ultras "pezze"), che sono poi stati esposti allo stadio capovolti, da parte della curva genoana, considerato un'ignominia nei codici delle tifoserie estreme (il gesto è ammesso solo quando le "pezze" vengono "conquistate" a seguito di scontri con i tifosi rivali), appare quindi solo un episodio tra i tanti. La partita è così stata l'occasione per la chiamata alle armi, da parte di entrambe le fazioni, anche di tifoserie gemellate da fuori, persino dall'estero (Francia e Grecia). Il risultato: una guerriglia urbana che ha preso in ostaggio la zona dello stadio di Marassi per diverse ore, anche al termine della partita.
La realtà degli scontri tra tifosi è nota anche alle nostre latitudini, come noto, ed è affrontata mediante una normativa che chiama in causa anche i club, sia di calcio sia di hockey, chiamata a collaborare con le autorità di polizia. In Italia, tuttavia, come rivelato anche dagli ultimi fatti accaduti a Milano, dei quali si era ampiamente occupato anche il Corriere del Ticino, è sempre più presente la commistione tra criminalità e tifo organizzato. Non si tratta più, quindi, solo di rivalità sportiva, ma si sta andando oltre. In definitiva, anche sotto questo aspetto, le cose stanno cambiando, ovviamente in peggio: da ciò ne deriva la necessità di modificare l'approccio sempre dato alla problematica delle curve. Con buona pace di chi vede, nella mentalità ultras, anche aspetti positivi di regole d'onore o altro: l'inchiesta milanese sta rivelando un mondo che nulla avrebbe a che fare con tutto questo. E chissà che non si copra, dietro a questi nuovi episodi, la presenza d'intrecci che poco hanno a che fare col tifo.

(Foto Keystone)