Calcio

Il segreto del Barcellona

L'allenatore tedesco Hansi Flick ha trasformato gli spagnoli
Red.
06.09.2024 06:01

Il Barcellona ha vissuto un'estate difficile. I successi del Real pesano, a Madrid è arrivato pure un fuoriclasse come Mbappé. Laporta ha dovuto barcamenarsi con problemi economici di notevole entità, ma non ha mai smesso di propagandare le ambizioni del club. Ha innescato una rivoluzione, ha puntato su un tedesco: Hansi Flick. L'allenatore ha accettato la sfida con grande entusiasmo e determinazione. Convinto che il potenziale fosse di livello, e non poteva essere altrimenti, ha analizzato con cura le problematiche delle stagioni precedenti e ha scoperto un presunto punto debole: la preparazione fisica. E ha avviato un nuovo corso, con un obiettivo: perfezionare e migliorare gli allenamenti. È uno delle discussioni che anima il dibattito calcistico, i dilemmi: Privilegiare allenamenti con il pallone o senza? Come trovare il giusto equilibrio? Come gestire annate lunghe ed estenuanti? Alla prima pausa il campionato ha emesso una prima sentenza: il Barca vola. Ora la squadra non crolla al 60° minuto, ma continua a sostenere alti ritmi, i giocatori tengono fino al 90°. Pedri lo ha dichiarato: “Manteniamo fisicamente sino alla fine della partita. Lavoriamo molto più di prima”. La missione di Flick è solo all'inizio, ma i risultati paiono promettenti e incoraggiano ad essere ottimisti. A dirigere le operazioni c'è Julio Tous. Passato al Barcellona solo per sei mesi nel 2004. Poi divenne un collaboratore fedele di Antonio Conte. Ora è diventato il braccio operativo di Flick. È coadiuvato da un team all'altezza e composito. E i calciatori sembrano rispondere positivamente a questa grande novità. Tutto è cominciato con un duro lavoro in palestra. E via una sintonia tra allenatore e preparatori fisici. Tous è chiaro: “Se non si svolge un lavoro di prevenzione quotidiano, è normale avere infortuni”. Ma spiega che l'esercizio fisico deve essere organico a quello tecnico, ossia la cifra stilistica che reca il segno distintivo della Masia.

(Foto Keystone)