Il sorteggio "selvaggio" è giusto?

Un delegato
della federazione (a volte un ex calciatore), considerato ovviamente super-partes, gira le
palline in uno studio della televisione davanti ad altre due persone.
Tutto semplice, facilissimo da capire. Con una sola regola: la squadra di
categoria inferiore, ancorché estratta per seconda, giocherà in casa.
Le palline rosse, a questo giro, quello degli ottavi di finale, regalano il
derby di Zurigo, Basilea-Sion, Winterthur-Losanna e il Lugano in trasferta a Yverdon. Tutte partite
tra squadre di Super League.
Escono anche Aarau-Etoile Carouge e soprattutto Langenthal-Bienne, sfida tra
una squadra di Prima Classic e una di Prima Promotion.
Una riflessione, o perlomeno un interrogativo, a questo punto sorge spontaneo:
è giusto affidare alle mani di una sola persona, una competizione così
importante? Senza regole particolari, senza limitazioni. Tutti contro tutti.
Non sarebbe meglio avere delle teste di serie, almeno sino ai quarti di finale,
per evitare queste discrepanze, per non dire “ingiustizie”?
Dopotutto la Coppa Svizzera regala un posto in Europa, che tradotto, vuol dire anche
soldi.
Se le Coppe europee sono regolamentate da sofisticati computer che partoriscono
le famose fasce (prima, seconda… e via dicendo), non sarebbe forse giunto il
momento, anche da noi, di iniziare a fare le cose un po’ più seriamente?