Ciclismo

Il Velodromo di Sigirino? Un’opera indispensabile

A colloquio con Fabio Schnellmann, presidente di Ticino Cycling
Enrico Lafranchi
14.06.2024 07:55

Anche il presidente di Ticino Cycling é salito in bici a Carì: “Una giornata splendida, gran bella gente. Me ne aspettavo di più sul Gottardo, dove c’è stata battaglia ‘vera’, forse faceva freddino…”. Ieri trionfo dell’UAE, primo sul traguardo Adam Yates davanti a Joao Almeida, sotto gli occhi di un gongolante Mauro Gianetti. La Ambri-Carì è stata un successone, peccato che la carovana è passata quasi inosservate sulle nostre strade, anche al passaggio nei centri (Schnellmann: “Non so spiegarmelo: nella Svizzera interna la partecipazione è nettamente superiore”) ha con ogni probabilità emesso il ‘sigillo’ sulla vittoria finale del britannico: “Penso proprio di sì, Yates sarà un degno vincitore del Giro 2024”.

Con il presidente ne approfittiamo per scambiare quattro chiacchiere sul ciclismo di casa nostra: “Attualmente la situazione è molto buona, abbiamo circa 300 corridori che ruotano attorno al Kids Tour. Ricordiamo che da lì, a conferma della validità del ‘progetto’, sono usciti Linda Zanetti e Stefano Colombo”. Un campionato che consta di 16 gare e che sta prendendo alla grande anche in campo femminile: “Al circuito di Stabio domenica scorsa avevamo più femmine che maschi. È un segnale importante, le donne stanno avvicinandosi sempre di più al ciclismo”.

Un ciclismo davvero pimpante… “Assolutamente sì, a prescindere che facciamo più fatica negli Under 19 e 17. Il motivo? Lo sport richiede sempre più tempo, le difficoltà nascono soprattutto per coloro che iniziano gli studi o a lavorare”.

La Federazione non è però insensibile a queste défaillances: “Da sei anni al Centro regionale SPSE di Tenero i ragazzi hanno la possibilità di frequentare la scuola e diplomarsi allenandosi due giorni la settimana, (il martedì e il giovedì)”.

Prima di arrivare… al Velodromo chiediamo a Fabio se la situazione rispetto a una decina di anni fa (“In Ticino non si fa niente per le piste ciclabili” – affermò in un’intervista, suffragata peraltro da una dichiarazione di Renzo Bordogna: “Sulle piste ciclabili c’è di tutto, persino carrozzelle…”) è migliorata in fatto di sicurezza: “Direi che siamo ancora un po’ carenti nel Sotto Ceneri, un po’ per la morfologia del territorio ma anche per il traffico intensissimo. Nel ‘Sopra’ va decisamente meglio, il Dipartimento del territorio sta facendo un bel lavoro, penso a quanto fatto anche nel Locarnese. Piano piano le condizioni migliorano anche nel Luganese, penso alla Piodella, a breve dovrebbe partire il ponte di Spada che va a collegare le due sponde del Cassarate”.

Veniamo al Velodromo in costruzione a Sigirino: è un’opera necessaria? “Non solo necessaria, indispensabile! Il Velodromo è un po’ la base del ciclismo dove impari i primi ‘rudimenti’, e tutto fuori dal traffico. In una struttura coperta agibile anche d’inverno. Certamente un’ottima soluzione, in Ticino la si attendeva da almeno cinquanta anni! Dobbiamo dire grazie a Gianni Ochsner e Gemma Lux, la società che lo gestirà, che hanno creduto nel nostro progetto”.

Non se ne poteva, insomma, fare a meno: “Bisogna calcolare che finora dovevamo andare a Grenchen o a Aigle o addirittura a Montichiari sul lago di Garda ad almeno tre ore di auto. Oltre che ai nostri ragazzi è una struttura che farà gola alla vicina Italia…”.

Cosa non si fa in Ticino per i nostri baldi giovani che praticano uno sport!