Impossibile chiedere di più
Certo, è solo l’inizio, ma è pure sempre meglio cominciare con due vittorie che con due sconfitte. Guai però a lasciarsi andare ai facili entusiasmi. L’Ambrì non era una squadra di brocchi tre giorni fa; oggi non è una grande corazzata. L’importante è aver già messo del prezioso fieno in cascina. Essere a punteggio pieno dopo il primo weekend permette inoltre di lavorare con tranquillità. Incamerare fiducia è sempre un toccasana e un atout ulteriore. Molto probabilmente arriveranno i periodi duri, come logica vuole, ma intanto si può essere contenti. Segnare dieci reti in due partite non era per nulla scontato, pensando oltretutto alle partenze dei vari Chlapik, Formenton e Heim. Incassarne solamente tre nemmeno. Inoltre disputando la seconda sfida, quella di Kloten, senza l’elemento migliore della retroguardia, ovvero Tim Heed. Ecco, se si vuole cercare l’unico punto negativo del weekend è proprio questo. Il difensore svedese si è infortunando bloccando un tiro nella partita di esordio contro il Rapperswil, comunque perlomeno conclusa dal valido 32enne. La speranza è dunque quella che non si tratti di nulla di troppo grave. L’indicazione migliore Luca Cereda l’ha avuta probabilmente dal carattere della sua squadra, capace in entrambi i match di ribaltare il punteggio dimostrando tranquillità e calma. In particolar modo in quel di Kloten, dopo un primo tempo difficoltoso e contro un avversario fin lì migliore. I biancoblù sono stati bravi a non sfaldarsi e a tenere botta. L’alchimia sembra già essere ben oliata. Il complesso sopracenerino ha giocato quasi sempre con ordine applicandosi in maniera egregia e riuscendo a imbrigliare i vari Schroeder, Jensen, Aaltonen, Ang e compagnia bella. Anche a livello di singoli le note sono solamente positive. Se Juvonen, davvero in palla, non rappresenta una grande sorpresa, si sono disimpegnati benissimo in difesa i giovani Terraneo e Pezzullo. Il primo ha addirittura trovato la sua prima rete nella massima lega e ha mostrato personalità, coraggio e molto talento. Il secondo, reduce da stagioni travagliate, ha sfoderato ottime prestazioni dando una grande mano all’intero reparto. Pure da elogiare nel complesso il resto della difesa, i volti già noti insomma. Davanti c’era tanta curiosità per vedere all’opera in una partita che conta i nuovi stranieri. Lilja e Dauphin. I due hanno impressionato. Entrambi hanno già all’attivo due reti e altrettanti assist, ma la loro performance va oltre queste cifre. Lo svedese ha portato sul ghiaccio molta fisicità, dimostrandosi molto abile e utile in qualsiasi tipo di circostanza. Il canadese non ha praticamente sbagliato nulla e ha sfoggiato una grande personalità. Notevole la sua capacità di lettura di gioco e ottima la sua tecnica. Oltre a loro sugli scudi sicuramente anche Spacek, ma questa non è una novità. Nota di merito anche alla quarta linea, con Douay che ha svolto egregiamente il lavoro a lui richiesto. Lo stesso vale pure per Diego Kostner, il centro italiano sembra tornato in formissima. Molto promettenti pure le prime pattinate in NL dei giovani Landry e De Luca, elementi da tenere d’occhio. Insomma l’Ambrì è partito come meglio non poteva, ma come già detto in entrata guai a lasciarsi prendere dai facili entusiasmi e intraprendere voli troppo fantasiosi con la mente. Questo lo staff tecnico lo sa bene. Intanto però, dopo tante sofferenze, questo inizio è una sorta di piccola ricompensa ed è anche giusto potersi godere qualche attimo di soddisfazione.
(Foto Zocchetti)