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La bellezza della ginnastica ritmica

Dove le atlete coniugano estetica e agonismo
Angelo Lungo
09.08.2024 07:35

Non esiste la perfezione, ma esistono la bellezza e la poesia. La ginnastica è anche ritmica. Nel concorso a squadre le componenti sono cinque. Si tratta di atlete molto giovani. Indossano costumi variopinti, sono truccate, i capelli sono raccolti. I corpi sono scolpiti con leggerezza, esprimono delicatezza e raffinatezza. Si muovono all'unisono, sono alla ricerca della sincronia. Lo spettatore profano non può che essere affascinato e ammaliato. Sospende il giudizio critico, poiché non ci sono gli strumenti per una valutazione pertinente. Ci si lascia trasportare dall'estetica. Ecco gli attrezzi, palla e nastro in questo caso, che si librano nell'aria, vengono scambiati, sono, talvolta, rincorsi. Le coreografie rimandano a uno spettacolo che rende sollievo e porta una sorta di equilibrio interiore. Poi c'è la colonna sonora, il sottofondo musicale è quasi sempre magnifico, è noto, va da motivi popolari a brani sinfonici classici. Eppure si tratta di prestazioni in cui ci sono aspetti agonistici non trascurabili. Finisce l'esercizio, il commentatore lascia spazio alle parole dell'esperto. A colui che è capace di analisi pertinenti, non si tratta di esegesi ma di una spiegazione, quasi pacata e che fornisce le opportune delucidazioni. Eccoli gli errori, eccole le imperfezioni: il movimento che non era congruo; la rincorsa per non fare cadere l'attrezzo; la coreografia un po' carente di fantasia e creatività. Ma poco importa, la ginnastica ritmica sublima i Giochi, ne rappresenta una fantastica essenza, riconcilia con il vero spirito dello sport. Così è, mi pare.

(Foto Keystone)