La strana scelta di Hausheer
Per carità, non sarà certo la perdita del 21enne Hausheer a cambiare clamorosamente le coordinate del futuro del Lugano, ma il suo mancato rinnovo e l’approdo a Kloten è decisamente sorprendente. I bianconeri avevano prelevato dall’organizzazione del Zugo nel 2023 il giovane difensore, dandogli così l’occasione di iniziare a compiere il grande salto. L’inserimento è stato pianificato minuziosamente aumentando progressivamente il suo spazio. In particolar modo in questo primo terzo di campionato Hausheer è stato spinto parecchio e addirittura schierato di blocco con lo svedese Dahlström giungendo a una media di tempo di gioco di poco inferiore ai 12’ a partita. Sicuramente uno spazio importante per un giovane. Ancora un mesetto fa il direttore sportivo Hnat Domenichelli aveva detto in un’intervista ai colleghi di Teleticino di voler rinnovare l’accordo con il giocatore e l’offerta era sul tavolo. Ieri infine la notizia del suo passaggio a Kloten per le prossime due stagioni. In sostanza Hausheer va un po’ controcorrente. Se ai tempi i giovanissimi preferivano dapprima andare in una squadra meno quotata per avere maggior spazio e poi tentare la fortuna in un club più forte, il numero 41 ha fatto il contrario. Una decisione quantomeno strana quella del difensore, considerando quanto abbia investito il sodalizio sottocenerino su di lui in termini di tempo e risorse. I motivi della scelta evidentemente li conosce solo lui, magari un giorno li spiegherà anche. Difficile pensare che si tratti di una scelta legata al fattore economico. Forse il Kloten gli ha garantito un ruolo ancora più importante, o magari più semplicemente il giovane Leandro aveva voglia di riavvicinarsi a casa. Poco importa in fondo, l’hockey è un business e queste cose accadono. Certo per il Lugano è un po’ una piccola beffa e per alcuni tifosi sicuramente il giocatore è una sorta di ingrato nei confronti del club che lo ha per così dire lanciato. Ora però bisogna guardare in proiezione futura e a questo punto, considerando che le prestazioni di Hausheer non sono mica quelle di un Sandro Bertaggia dei tempi d’oro, sarebbe il caso di togliere un po’ di spazio al futuro partente e di concederlo al giovane Nick Meile.