Calcio

Le mani del Milan sul Campionato

Corsa al titolo appassionante, i rossoneri ci credono sempre di più
Angelo Lungo
14.03.2022 10:25

Siamo in una fase del campionato dove impera incontrastato il realismo. Non servono sfumature, banditi i fronzoli e gli orpelli. L'obiettivo è il risultato. Il Milan è ufficialmente la nuova capolista. Il destino è nei piedi e nella testa dei suoi giocatori. I rossoneri si sono issati in vetta, in solitaria, con il “corto muso”. Una locuzione, mutuata dall'ippica, una filosofia: la vittoria si può ottenere anche di misura, non è necessario un grande vantaggio, inutile sprecare energie. Allegri cominciò a discettare su tale questione nel 2019. La squadra di Pioli lo ha preso in parola. E ha imparato perfettamente la lezione. Sono ben 30 i punti ottenuti con lo scarto minimo di un gol, 5 volte con lo scarto di 1-0. Il Milan vuole essere ambizioso e non intende nascondersi. Il sogno sembra a portata di mano. Il torneo è equilibrato e le incertezze potrebbero essere letali. La pressione aumenterà a dismisura. È questo l'unico fattore che potrebbe fermare la marcia di avvicinamento al titolo dei milanesi. L'esperienza a certi livelli fa la differenza.

Il Napoli si riprende ed espugna Verona con una prova sostanziosa. L'impressione è quella che gli azzurri manchino di coraggio. La rosa è forte, ma sono state troppe le occasioni mancate. Spalletti è un amministratore, un normalizzatore.

La vera notizia è la perdurante crisi dell'Inter. I nerazzurri sono in piena crisi d'identità. A Torino hanno rischiato l'ennesima sconfitta. Il gioco non fluisce. Il girone d'andata è un lontano ricordo. Il nervosismo è palpabile. Inzaghi fatica a trovare soluzioni adeguate. È monotematico nella proposizione del suo schema tattico. Ha paura di rischiare. Manca di polso.

La Juve attende, sorniona, gli eventi. Allegri ha completato la restaurazione. Poco importa l'estetica o lo stile. I risultati stanno arrivando in serie e con continuità. Se gli altri sbaglieranno, la Vecchia Signora non perdonerà ne approfitterà. La storia lo insegna: mai sottovalutare i bianconeri, sarebbe un errore imperdonabile.