Tribuna presidenziale

Lezioni dentro e fuori dal campo

Bottani sempre titolare, Steffen in calo: ACB che peccato, Chiasso e l'umiltà
Angelo Renzetti
11.02.2023 10:20

È difficile giudicare il Lugano in questo inizio di 2023. Da una parte ho visto una squadra con personalità, che prova a giocare, dall’altra purtroppo mi sto rendendo conto che le assenze pesano. In difesa le assenze di Mai, Arigoni e Hajdari incidono parecchio, mentre davanti un elemento come Mahou crea sempre scompiglio tra gli avversari, soprattutto quando entra a partita in corso.
Una volta il Lugano era una squadra che si affidava alle ripartenze ed era letale in questo tipo di esercizio, adesso invece, complici anche le assenze, è una squadra che tiene più il pallone, fa molti più passaggi e questo la rende un po’ prevedibile. Lo abbiamo visto molto bene contro il Winterthur.
Speriamo che Croci-Torti possa recuperare al più presto la totalità della sua rosa, perché sarebbe un peccato perdere punti pesanti in questo momento della stagione. Al completo, l’ho già detto altre volte, questo Lugano può puntare al secondo posto.
So che si è parlato tanto di Bottani e Steffen (a sin. nella foto Putzu) in questi giorni. Mattia è un ragazzo che farei sempre giocare, uno che con una giocata può cambiarti la partita, anche se in questa stagione ha segnato pochino. Steffen invece lo vedo meno decisivo, un po’ in calo se devo dire la verità. Nella sua carriera ha sempre giocato grazie al suo fisico ma con il passare degli anni è probabile che questo non basti più. In un Lugano al completo, non lo vedo come un titolare indiscutibile. Anzi.
Faccio invece tanti complimenti ad Aliseda, un ragazzo che per me deve sempre giocare e ad Amoura, che sebbene meno continuo dell’argentino, può essere devastante soprattutto a partita in corso. Due ragazzi che nel prosieguo della stagione possono diventare decisivi.
Bottani domani non ci sarà per squalifica e credo che il Crus abbia diverse frecce al suo arco. Personalmente giocherei con un 4-3-3, con Bislimi a centrocampo assieme a Sabbatini e Domumbia, e Amoura (o Steffen), Aliseda e Celar davanti. Sarebbe una squadra equilibrata.
Se mi chiedete di parlare anche di Bellinzona, la risposta è presto data: per fare risultati non bastano i giocatori. Serve una squadra. Per squadra intendo un club intero che remi dalla stessa parte, un ambiente che appoggi giocatori e dirigenza. Mi sembra che tutto questo stia un po’ mancando ultimamente a Bellinzona, dove regna un po' di confusione. Ed è un vero peccato, perché i giocatori sono decisamente buoni e non credo che si debba temere per un’eventuale retrocessione. Per una promozione in Super League credo sia un po’ difficile. Magari la prossima stagione, se le premesse saranno diverse.
Il Chiasso? Sono molto dispiaciuto per ciò che è successo. Analizzando la situazione e ciò che è capitato, credo che si possa dire che è mancata un po’ di prevenzione. Purtroppo il passaggio dal gruppo russo ai nuovi acquirenti è stato un po’ affrettato, per non dire altro. Credo che in quel momento si potesse evitare di dare la società in mano a gente che si sapeva non avere la necessaria forza economica. A volte nella vita serve umiltà e quando si capisce di essere in difficoltà, bisogna anche chiedere aiuto o trovare altre situazioni. Altrimenti si diventa per forza complici.