Hockey

Lombardi fora di pezz

Senza la stampa a raccontarle, le gesta sportive non avrebbero il valore che hanno
Giorgio Genetelli
30.07.2024 07:56

Il Treno Gottardo è una figata. Passi tutta la Leventina e il sabato vai verso Zurigo con la lentezza dei vent’anni. Anche Grasshopper e Lucerna sentono la languidezza dell’estate e giocano al ralenti e alla fine fanno due a due, una forma d’amore sportivo dove nessuno si fa del male ma, a causa dell’inadempienza, nessuno nemmeno gode. Poi, con il Ravani pure lui reduce dalle parole in diretta, torniamo assieme e alle due di notte approdo a casa, in Valmaggia.
Siamo ancora al chi se ne frega, ma chiedo calma.
Il mattino di buon’ora sono ripartito (“solo i cinici e i codardi non si svegliano all’aurora”, è sempre il Maestrone di Pavana a farlo dire al Don Quijote, con disappunto del Sancho). Ancora il Treno Gottardo che risale Riviera e Leventina, e io che penso: ma non potevo fermarmi ieri sera ad Airolo? Infatti, Biasca, Bodio, Faido, Ambrì. Che sciocco.
Però sono posti del cuore, che già da bambini si percorrevano con la Renault azzurra del Pa’ e anche a farli due volte in due giorni è bello. Poi sbarco alla Valascia, che è diventato un prato con alcuni monoliti in cemento a ricordare gli antichi fasti e qualche eco pare di sentirlo ancora, ma viene il groppo. E allora via a piedi, oltre la Piccola Venezia, ecco l’Arena. Dove suoniamo mentre tutti mangiano e nessuno ascolta, e poi il presidente Lombardi si dirà contento per le 2500 porzioni di costine ingurgitate prima del suo discorso alla nazione Biancoblù.
Che parrebbe filare liscio fino a quando, a sostegno del suo direttore sportivo Paolo Duca, microfono alla mano e cinquemila spettatori, Lombardi ribadirà l’attacco generico alla stampa cattivona. È chiaro che si tratta di una questione di qualche mese fa, quando un giornalista aveva anticipato una notizia di mercato più o meno infondata, seguita da un comunicato del club incattivito e fuori giri contro chi aveva osato disturbare il manovratore. Che senso ha ribadire tutto ciò in mezzo alla festa di domenica?
Fora di pezz, si dice in dialetto.
Tra le mille bellezze del giorno Biancoblù, una festa di popolo, a me è rimasta l’amarezza per quelle poche e gratuite parole di Lombardi. Il quale dovrebbe sapere (è stato anche direttore di un quotidiano, seppure con alterne fortune, e tuttora si occupa di mezzi di informazione) che, senza la stampa a raccontarle, le gesta sportive non avrebbero il valore che hanno e quindi anche molti meno money in giro, e allora ci vuole un po’ di rispetto, non solo servigi. Lezione che si impara all’asilo.
A quel punto me ne sono andato, e il Treno Gottardo era molto meno bello di prima.

(Foto Keystone/Gianinazzi)