Marciniak, l'arbitro delle polemiche

La storia è maestra di vita e molto spesso si ripete. A Madrid è successo di tutto. Real e Bayern hanno confermato di essere squadre di 'Coppa”. Al Santiago Bernabeu le partite non finiscono mai, durano un'eternità, i minuti finali sono interminabili. La stampa di Madrid “Marca” e “As” parlano di miracolo e sottolineano la prestazione di un eroe normale, arrivato all'improvviso: Joselu, di professione centravanti di scorta, nato a Stoccarda, ha segnato due gol di rapina. I giornali di Barcellona “El Mundo Deportivo” e “Sport” segnalano l'ennesimo aiuto arbitrale ricevuto dai madridisti. Per la “Bild” si è trattato di uno scandalo, per “L'Equipe” il Real è immortale. Il “Blick” conferma che è stato uno scandalo. “A Bola” è convinto: non è un miracolo, è il Santiago Bernabeu. Tutto confermato: la partita di semifinale ha proposto uno scontro classico, finito con un grosso errore della squadra arbitrale polacca. Il Bayern aveva segnato, ma l'azione è stata interrotta prematuramente. Tuchel è sicuro: “Non era fuorigioco. La decisione dell'assistente è stata disastrosa. L'arbitro ha ammesso l'errore”. Per Ancelotti è noto: “I novanta minuti al Bernabeu sono molti lunghi... Una gara emozionante e miei giocatori da un punto di vista caratteriale sono fortissimi”. Il Real torna di nuovo in finale, ricerca la sua quindicesima Coppa dalle grandi orecchie, il trofeo sembra vicino, è il naturale favorito. Ma il grande sospetto rimarrà. L'uso del Var rimane una grande questione. Il problema è evidente: sono gli arbitri (Marciniak aveva diretto la finale dei Mondiali in Qatar), non intendono rinunciare alla loro discrezionalità e al loro potere, in fondo vogliono rimanere protagonisti, attaccati al principio che il loro giudizio è insindacabile, Se poi il gesto dell'assistente fosse stato istintivo, allora si potrebbe essere clementi e scrivere di “errore umano”, forse.
(Foto Keystone)