Calcio

Non sono stupito dalla Svizzera: l'Italia era in calo. Amoura? Meglio dalla panchina...

Felice per Yakin e per tutto il calcio svizzero, troppo sottovalutato. Domenica a Cornaredo partita chiave.
Angelo Renzetti
17.11.2021 12:21

Non sono meravigliato da quello che è successo lunedì sera: sapevo che l’Italia era in evidente ribasso e ho sempre pensato che avesse vinto l’Europeo in un modo un po’ casuale. Le era girato tutto bene ma la squadra è sempre stata piuttosto mediocre.
Ho visto le partite con due televisori e la differenza di ritmo tra le due partite era evidente: sembrava che gli azzurri giocassero un’amichevole, mentre gli svizzeri aggredivano gli avversari.
Adesso la squadra di Mancini rischia: è naturale pensare a ciò che era successo quattro anni fa contro la Svezia. In queste partite, se non hai un episodio favorevole, puoi anche rischiare di perdere.
Alla luce di ciò che è successo in queste gare, continuo a pensare che in Svizzera i media sviliscano un po’ il nostro calcio: ci manca autostima e questo è davvero un peccato viste le potenzialità che ci sono. Se pensiamo che la nazionale si è qualificata ai Mondiali per la quinta volta consecutiva e ha lasciato dietro l’Italia in questo girone, penso che abbiamo tutto il diritto di credere che il nostro calcio sia molto più forte di ciò che si vuol far credere.
Sono molto contento anche per Yakin, un tecnico che in poco tempo ha saputo infondere fiducia a tutti. È entrato nell’ambiente giusto nel momento giusto e questo dimostra, com’era il suo caso allo Sciaffusa, che ci sono allenatori molto bravi che occupano panchine di secondo piano. Non dimentichiamo che però Murat ha un pedigree di tutto rispetto e può vantare notevole esperienza. Insomma, è tutt’altro che uno sprovveduto.
Non si è mai lamentato degli assenti, ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco, ha scoperto dei giovani che non si conoscevano e in questo senso la fortuna gli ha dato una mano: ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci.
Quando torneranno i “titolari” credo che ci sarà una bella rosa a disposizione. Uno come Xhaka ritroverà sicuramente il suo spazio al mezzo al campo ma è chiaro che se le cose non andranno bene, adesso sappiamo che ci sono anche delle valide alternative.
A volte serve di più la gioventù e la forza fisica dei vari Vargas o Okafor, a livello tecnico magari non ancora ad altissimi livelli, che non l’esperienza di chi magari è meno motivato o meno in forma.
Archiviata la nazionale, sono contento di poter andare domenica a Cornaredo a vedere il Lugano.
Contro il Lucerna sarà una partita molto insidiosa: la ritengo una specie di spartiacque. La squadra di Celestini, che potrebbe essere all’ultima spiaggia, arriva in Ticino con la necessità di far punti. Noi dovremo essere bravi a capire la loro situazione e a reagire di conseguenza. Senza Bottani avremo una squadra con meno fantasia ma personalmente non farei ancora l’esperimento di Amoura dal primo minuto. Non è questa la partita giusta per lanciarsi in questo tipo di prove: meglio andare ancora sul sicuro: quando entra dalla panchina l’algerino può cambiare la partita. Non cambierei questo schema, almeno per adesso.