Padalino: "Abu lo seguivo da tempo, Ardaiz esploderà"
Marco Padalino è stato stasera a Fuorigioco, dove ha parlato dell’attualità del suo Lugano.
Il direttore sportivo bianconero ha iniziato dal nuovo arrivo Asumah Abubakar.
“L’avevo visto la prima volta in un Kriens-Chiasso: entrò soltanto al 70’ ma in quei pochi minuti convinse sia me che il mio assistente Lorenzo Guerrero. Poi lo vedemmo anche in un’amichevole contro di noi e ci stupì”.
È stato il vero colpo del mercato.
“Questo lo vedremo ma noi siamo molto fiduciosi e crediamo nel giocatore. Lo volevano tante squadre ma questa volta siamo stati più veloci noi. Piace molto anche al presidente”.
Che tipo di giocatore è e cosa può dare?
“Ovviamente ci auguriamo che possa fare tanti gol. È un attaccante che svaria molto, molto mobile, forse non sempre bellissimo da vedere quando corre ma molto efficace. Sono sicuro che si integrerà bene con il resto degli attaccanti”.
Purtroppo Abubakar non potrà giocare le prime due partite.
“In effetti è proprio così. Si tratta di un regolamento strano, che accettiamo ma non capiamo fino in fondo. Il fatto che le partite contro Sion e YB siano dei recuperi ci impedisce di schierare il giocatore. Peccato”.
C’è anche molta attesa per il girone di ritorno di Ardaiz.
“Sono sicuro che esploderà. Lo dico per quello che vedo in allenamento. Adesso il giocatore sta benissimo e sono convinto che riuscirà a imporsi. È un po’ la mia scommessa”.
Non ha reso come previsto invece Odgaard, che partirà nei prossimi giorni.
“Mi spiace, anche perché stiamo parlando di un buon giocatore. Ha qualità e forza e calcia bene sia di sinistro che di destro. Purtroppo non è riuscito ad ambientarsi. Gli auguro di fare bene dovunque vada. Per ora ci sono un paio di possibilità in B in Italia e in Olanda”.
Buona notizia il rinnovo (o meglio dire la conferma dell’opzione) di Lavanchy. Il presidente Renzetti ha detto che se giocasse nello Young Boys sarebbe in nazionale.
“Sono d’accordo con il presidente. Io lo vedrei bene in nazionale a giocarsela con Widmer. Purtroppo nessun giocatore del Lugano è stato convocato in nazionale negli ultimi anni, nonostante i buoni risultati delle squadra. È un dato di fatto e non credo serva aggiungere altro”.
Non ha invece ancora rinnovato Kesckes. È un problema?
“Ora è importante non mettergli addosso pressione. Deve continuare a giocare come ha fatto finora, noi non gli metteremo fretta. Ovviamente cercheremo di non perderlo senza un ritorno economico”.
Cosa che purtroppo al Lugano è già successa in passato.
“La spiegazione è semplice: i giocatori vedono ancora Lugano come un trampolino di lancio e non si può certo mettergli una pistola alla testa per farli firmare. L’obiettivo è quello di fare più rinnovi possibili per mantenere ancora questo gruppo che in questi anni ci ha dato tante soddisfazioni”.