Pietà di questo Milan
Se questo è il Milan che dopodomani dovrà presentarsi al
Bernabeu, allora c’è poco da stare allegri, cari tifosi rossoneri.
La vittoria di ieri a Monza è uno di quegli eventi che in un campionato
accadono raramente: portare a casa tre punti dopo prestazioni del genere è
decisamente sorprendente. Per non dire miracoloso.
Un primo tempo brutto, inguardabile, con il Monza a farla da padrone e con un
numero di occasioni da rete che verosimilmente non ha avuto in tutto il campionato.
Un gol annullato (il fallo su Theo Hernandez è decisamente lieve) e altre tre o
quattro occasioni clamorosamente fallite (o parate da Maignan) dalla squadra di
Nesta. Un altro grande ex del Milan, dopo Galliani in tribuna.
E il Milan? Farraginoso e ancora troppo compassato, fragile nel suo argine
centrale. Come sempre, verrebbe da dire.
Morata che gioca quasi a centrocampo (chissà perché…), Okafor e Chukwueze che
si sbattono sulle fasce senza incidere e Pulisic che non è ancora al massimo
dopo l’influenza: insomma, davanti non si punge. Intanto Leao, che in Portogallo
dicono che abbia voglia di andare via dal Milan, è in panchina, incapucciato.
Entrerà, ma a parte un paio di gol clamorosamente sbagliati, non inciderà.
Ormai anche per lui, in zona gol, siamo ai minimi storici.
Fonseca va avanti per la sua strada, ma la squadra appare inconsistente e con
poche idee, e non si capisce se i giocatori lo seguano ancora.
Intanto il Bernabeu, con un Real riposato (non ha giocato contro il Valencia
per le note vicende) e presumibilmente arrabbiato (dopo il pallone d’oro negato
a Vinicius), attende i rossoneri.
La speranza è che Ancelotti abbia pietà della sua ex squadra.
Altrimenti saranno dolori.
(Foto Keystone)