Qualcuno ha fatto la spia
È noto che lo spione è un reprobo. Non è capace di tenere il segreto, è un sobillatore. L'Uefa, nella figura del designatore Roberto Rossetti, è stata implacabile. Ha usato il pugno duro, è intervenuta con piglio deciso. Fuori, per due turni, gli arbitri spagnoli, a cui non è stata assegnata nessuna partita da dirigere in Champions. Il colpevole è uno, ma vanno educati tutti i suoi connazionali. Il misfatto. Come noto l'Uefa ha acclarato che il fallo di mani di Cucurella agli Europei era da sanzionare. Ma il tutto doveva rimanere segreto. Il Comitato Arbitrale ha comunicato alla categoria che era stato commesso un errore. E la storia era ritenuta conclusa. I panni sporchi si lavano in casa, i vizi sono privati e le virtù pubbliche, la corporazione deve essere sempre difesa, e l'evidenza negata. Ma qualcuno ha osato parlare, non ce l'ha fatta a restare muto. Ha spifferato la notizia a quei cattivoni della stampa, i giornalisti l'hanno divulgata. E l'Uefa ha reagito a modo suo, come sa fare. Ha fatto scattare la ritorsione. L'ineffabile arbitro inglese Taylor quel rigore lo doveva fischiare, e la Var sarebbe dovuta intervenire. Doppio e macroscopico errore. Ma sulla vicenda doveva calare il silenzio, niente doveva trapelare. Il potere quello vero si muove dietro le quinte e ci vuole riservatezza. L'avviso recapitato è chiaro.
(Nella foto Keystone, l'arbitro spagnolo Alejandro Hernandez)