Questo è il Milan
È questo il Milan: prendere o lasciare. I rossoneri hanno sbancato il Santiago Bernabeu; hanno battuto, con merito, il Real; hanno mostrato di avere potenzialità. La partita di Campionato poteva e doveva essere quella della svolta, scacciare definitivamente polemiche e discussioni. E invece è arrivato l'incredibile pareggio con il Cagliari. La sensazione è quella che il Milan sarà alla perenne ricerca di sé stesso, non avrà mai un'identità precisa, la sua stagione sarà di alti e bassi. La squadra non riesce ad avere una continuità, non è capace di imporre una linea guida. Il paradosso: è riuscita a dare il meglio contro Inter e Real, poi contro la terz'ultima in classifica è riuscita a prendere tre gol. Fonseca, e ci mancherebbe, ha provato a giustificarsi, indicando nella difesa il problema. Ma è inaccettabile che i rossoneri abbiano incassato tre reti su cross. E mentre Leao sembra risorto a nuova vita, e ora segna anche, Hernandez corre svagato per il campo, accelera a modo suo, e non copre in difesa. I due sono un'apparente risorsa. Incidono a sprazzi, si esprimono al meglio quando vogliono, sono umorali, non hanno carattere. Dovrebbero essere calciatori finiti e formati, invece hanno lacune tattiche e di tenuta mentale. Hanno un'influenza negativa sullo spogliatoio e sui loro compagni. Il Milan è assortito male, la rosa è squilibrata, manca un centrale di centrocampo che detti i tempi, e un centrocampista di contenimento. Ma è il duo Leao-Hernadez che acuisce le difficoltà, è ingestibile. Fonseca non è all'altezza per risolvere la questione che è davvero complicata. I dirigenti dell'area tecnica sono assenti e inesperti, Ibrahimovic è concentrato sul suo ego e sulla propaganda della sua immagine. Il milanismo si rassegni, si vivrà così, l'annata sarà come essere su una giostra che non si ferma mai.
(foto Keystone)