Riaccendete quella luce
Spiace vedere Luca Gianinazzi con lo sguardo un po’ spento.
Il coach dei bianconeri si rende conto che la sua squadra, e forse la sua avventura sulla panchina del Lugano, è a un bivio.
“Bisogna decidere che squadra essere”, ha detto il Giana. Insomma, coraggiosi e con personalità, o timidi e impauriti?
Il Lugano delle ultime nove partite non è quello delle prime otto: anzi, sembra proprio un lontano parente, un’altra squadra, incapace di scuotersi nei momenti di difficoltà.
Le parole del Giana invitano a una riflessione, soprattutto all’interno del suo staff: perché la luce si spegne da un momento all’altro? Perché questo Lugano non ha quasi mai una reazione quando le cose vanno male?
“Controprestazione inspiegabile”, quella del secondo tempo, tuona il tecnico bianconero. La sua squadra è incapace di reagire e crolla sotto i colpi di un Kloten tutt’altro che irresistibile.
Certo, non è stata nemmeno la serata di Schlegel, apparso piuttosto insicuro, ma ogni piccolo episodio contrario finisce per mettere al tappeto la squadra. Per stravolgerla mentalmente.
Ora arriverà anche Schultz, che però “non sarà il salvatore della patria”, come ammonisce Gianinazzi. La forza, questo gruppo, deve trovarla all’interno, tra le quattro pareti. Inutile sperare che qualcosa o qualcuno da fuori ti risolva, come d’incanto, i problemi. Non è mai successo e non succederà mai. Nemmeno questa volta.
(Foto Keystone)