Rodri non c'è
È una crisi acclarata. Il Brighton è riuscito a ribaltare il City, passato in vantaggio con Haaland, in soli cinque minuti. E per il Manchester e Guardiola è notte fonda. Il momento di difficoltà è evidente, si tratta della quarta sconfitta consecutiva. Ed è un vero e proprio record negativo nella carriera come allenatore dello spagnolo. Il City intendeva riscattarsi, ma il loro controllo del pallone sembra prevedibile e scontato. Manca il dinamismo e il ritmo, e gli avversari sanno come affrontarlo e depotenziarlo. Haaland il suo lo ha fatto, non si ferma, il cartellino lo timbra puntuale, ma non basta. Il Brighton, nel secondo tempo, ha reagito e verso la fine dell'incontro ha ottenuto i tre punti. Dopo il pareggio si è scatenata la bolgia, i tifosi locali hanno spinto i loro beniamini e la rimonta è stata completata. L'inizio di un incubo? Difficile affermarlo. Guardiola ha le risorse personali e una rosa a disposizione che gli consente di fronteggiare la delicata situazione. Ma è inevitabile pensare che tutto coincide con il grave infortunio occorso a Rodrigo Hernandez. Un pallone d'Oro troppo sottovalutato, la sua presenza nel centrocampo si fa sentire; un baluardo insormontabile, un punto di riferimento tattico imprescindibile; un carismatico silenzioso, votato con abnegazione alla causa. Rodri ha statistiche impressionanti: in 80 partite accumulate con la sua squadra contava una sola sconfitta, quella subita contro lo United in finale di FA Cup lo scorso anno; il City, in tutta la scorsa stagione, ha perso cinque incontri e in quattro Rodri era indisponibile. Un pilastro ineguagliabile. Benedetta sosta che consentirà di ripartire. In Premier comanda il Liverpool, lo svantaggio si può colmare, ma bisognerà tornare a correre in maniera svelta e spedita. E sopperire alla lunga assenza di Rodri.
(foto Keystone)