Sannino, un allenatore felice

È stato un calcio godibile quello che si è ammirato nella tarda mattinata di sabato al Comunale (500 gli spettatori in tribuna). Il Paradiso è apparso in forma, forse anche più motivato (per il fatto di giocare contro una squadra di Challenge League, la differenza non si è vista) anche se Giuseppe Sannino spiega con altri argomenti la superiorità dei suoi ragazzi durante l’arco dei novanta minuti.
Comunque sia le cose migliori si sono effettivamente viste da parte dei luganesi. L’impressione è che la compagine di Manuel Benavente sia stata ‘imbottigliata’ da un avversario bene organizzato tatticamente e in grado di spingere pericolosamente dall’inizio alla fine (Iacobucci ha effettuato due interventi da vetrina già nei primi 5 minuti e non ha mai smesso di lavorare, al contrario di Mitrovic, 45’ tranquilli: entrambi hanno giocato solo il primo tempo). È vero che nella ripresa con le sostituzioni effettuate i granata hanno costruito un maggior numero di azioni di qualità (finalizzate anche da insidiosi tiri in porta), però di reti non se ne sono viste (la gara si è chiusa a reti inviolate). Sui nuovi innesti bisogna logicamente andare molto cauti nei giudizi, il centrocampo ha sofferto (qualcosa di déjà vu, gli ospiti l’hanno fatta da padrone). C’è anche da dire (meglio detto, da ripetere) che da parte di qualche ‘nome noto’ si è rivista la solita partita anonima (gran movimento ma nessuna giocata risolutiva). Si è comunque trattato di un’amichevole, alle due squadre va il merito di avere interpretato la gara con il piglio giusto permettendo ai rispettivi allenatori di conoscere la consistenza delle loro ambizioni.
Beppe Sannino è
palesemente soddisfatto di quanto visto in campo:
“Siamo in preparazione, bisogna aspettare ancora un mese prima che inizi il
campionato. Stiamo facendo un duro lavoro, anche questa partita l’abbiamo presa
come preparazione. Ho visto in campo una squadra che vuole fare bene e questo è
molto positivo. Sono contento per l’atteggiamento mostrato dai ragazzi, gli
voglio bene, sono formidabili”.
Hanno mostrato carattere,
grinta, spirito: è forse questione di una motivazione specifica contro un
avversario di categoria superiore?
“Io non credo alle partite di
allenamento prese sottogamba. Fosse così sarebbe meglio restare a casa. Oggi
l’abbiamo presa nel modo giusto, per me era importante vedere all’opera sia i
giocatori che già avevo, sia quelli nuovi”.
L’ambizione di salire in
Challenge League c’è, inutile nasconderlo: è d’accordo?
“Siamo lì (in alto, ndr)
perché siamo una squadra scorbutica. Proveremo a vedere se abbiamo aggiunto
qualità nelle operazioni di mercato (sono arrivati due giovani talenti, un
2004 e un 2006, ndr). Mi dico sempre che non bisogna mai pensare più in là
del giorno dopo: quello che abbiamo fatto oggi non conta già più, è quello che
faremo domani che dobbiamo considerare”.
Presumo che si trovi bene
a Paradiso:
“Sì, sono contento. Alle
volte da fuori do magari l’idea di essere ‘cattivo’ con i miei giocatori (…) ma
loro sanno vivere troppo bene…” (ridacchia, ndr).
Lei è da considerare un
‘lusso’ per il nostro calcio:
“No no, io penso che è la
passione che ci spinge sui campi. Ho 66 anni, quasi 67… finché avrò questo
spirito, questa passione starò qui. Ringrazio il Paradiso di avermi dato questa
chance”.
Come definirebbe Caggiano
in tre parole?
“Generoso, vulcanico e anche
ambizioso”.
Sannino sembra abbia il desiderio di fare ancora tante belle cose qui da noi. A Paradiso ha fatto un ‘capolavoro’. Chissà che non gli venga la voglia di riprendersi il palcoscenico di lusso del calcio italiano…
(Nella foto ENLA Giuseppe Sannino)