Calcio

Scusa Ameri... sono Ciotti

Il giornalista Massimo De Luca e il mestiere del telecronista
Red.
22.09.2024 06:06

Il calcio è pienamente organico alla società dello spettacolo. E allora il ricordo di intere generazioni va a radiocronisti e telecronisti che raccontavano le partite con uno stile considerato oltrepassato dai tempi. Massimo De Luca ha lavorato per tanti anni in radio e televisione. Ora gira per i teatri e narra lo sport, riportando la sua esperienza. Ha rilasciato un'intervista al “Corriere della Sera”. E si è anche intrattenuto su una trasmissione storica come  “Tutto il calcio minuto per minuto”. La radio: “È affascinante, perché sei l'unico tramite tra il fatto e l'ascoltatore. E devi essere sintetico. Non devi affaticare chi ti ascolta”. Ciotti e Ameri: “Non si amavano granché. Sandro era più tecnico. Ameri era una musica, se lo risentiamo adesso è ancora moderno”. Sottolinea che attualmente si confonde il ritmo con la concitazione. E si corre il rischio: “Quello di essere troppo ansiogeni, di dire tutto. C'è troppo protagonismo. Mi domando quale sia il senso di utilizzare espressioni come 'seconde palle', i 'quinti', le 'transizioni positive', il pubblico non capisce”. Il passaggio dalla radio alla televisione (dalla Rai a Fininvest) e l'incontro con Berlusconi: “Mi propose un contratto e mi spiegò come pensava che andasse reimpostato il lavoro della redazione sportiva”. La collaborazione con Raimondo Vianello: “Era spassosissimo, era un signore. Ma anche un appassionato e competente”. Adesso il suo palcoscenico è il teatro, mette in scena uno spettacolo dal titolo “Posso battere Kennedy a golf”, frase attribuita a Fidel Castro durante una partita con Che Guevara. Una frase, il golf sono solo un pretesto per parlare di sport. Rammenta quello che diceva il suo maestro, l'indimenticato Sergio Zavoli sosteneva che: “È bello parlare di sport parlando d'altro. E quando si parla d'altro è bello parlare di sport”.

(Foto Keystone)