Spunta il cartellino bianco: ma cos'è?

Un cartellino che è sulla bocca di tutti. No, non è un
cartellino rosso contestato o un giallo che si vede frequentemente in ogni
partita. No, qui si parla di un cartellino bianco. Sì, proprio così. Alzi la
mano chi ne aveva mai visto uno in una partita di calcio.
È stato estratto nella partita di coppa tra le squadre femminili del Benfica
Lisbona e dello Sporting di sabato scorso dall'arbitro Catarina. Ma cosa ha
spinto l’arbitro a tirar fuori l’inusuale cartellino?
Con il punteggio di 3:0 per il Benfica, un tifoso si accascia sugli spalti. Il
personale medico di entrambe le squadre si precipita sul luogo dell'emergenza e
si occupa della persona. Quando il tifoso sembra stare meglio, i sanitari tornano
in campo dove l'arbitro mostra loro il cartellino bianco, come riconoscimento e
apprezzamento.
La federazione portoghese ha lanciato questo cartellino come parte di un
progetto per promuovere l'etica e il fair play nello sport. Non è chiaro se ci
saranno altre ricompense per le squadre oltre al riconoscimento e al rispetto
della White Card.
Il cartellino bianco era già spuntata qualche anno fa, voluto da Platini, e prevedeva l'espulsione a tempo (8 minuti) per placare le proteste dei giocatori verso le decisioni arbitrali. Chi subisce un cartellino, lascia la propria squadra in 10 per un determinato tempo della partita. La UEFA lo aveva testato nel quadrangolare tra San Marino, Macedonia, Albania e Andorra Under 16. Poi non se ne sentìi più parlare.
In Svizzera esiste invece il cartellino verde, che permette ai sanitari l’ingresso
in campo ma di cartellino bianco nemmeno l’ombra. Almeno per ora.
Qualche anno fa, esattamente nel 2018, durante la Coppa del Mondo Confia
(manifestazione che raggruppa le nazioni non facenti parte della Fifa), il
cartellino verde serviva per sanzionare i giocatori, senza per questo punire la
squadra. Un giocatore poteva venire espulso ma la squadra restava comunque in
undici.
Rosso, giallo, verde e ora anche bianco. Il calcio adesso è a colori. Ma ce n’era
proprio bisogno?