Fuori orario

Un grande uomo di ciclismo

Ricordo di Oris Rossi già presidente della FCT
Enrico Lafranchi
10.06.2024 04:29

Nel 2004 è venuto a mancare, all’età di 79 anni, Oris Rossi. Nella seconda metà degli anni Settanta era nata la Federazione ciclistica ticinese (FCT, oggi Ticino Cycling), Rossi – artefice della fusione delle due federazioni cantonali (SRB e UCS), ne era diventato presidente.

A livello di club è stato uno dei grandi presidenti del VC Mendrisio: “Prese in mano le redini della società a due riprese, in due momenti di grave crisi sezionale. Seppe riportare in alto il prestigio del Velo Club al quale diede molto della sua attività dirigenziale. Tra l’altro fu tra i promotori dell’assegnazione dei Campionati mondiali 71 al Velo Club Mendrisio”.

Il collega e amico Mariano Botta in un articolo apparso su ‘laRegione/Ticino’ lo ha definito “grande uomo di ciclismo che con la sua competenza e passione ha saputo dare una svolta importante al nostro movimento ciclistico”.

Verso la fine degli anni Sessanta, il prof. Rossi insieme a Dante Cattani e Edoardo Hoffmann diede vita all’Associazione ex corridori ciclisti ticinesi. Un’iniziatica il cui scopo era quello di “creare un gruppo di appassionati che si incontrassero almeno una volta all’anno a commentare le gesta del passato”.

Forte di un impegno eccezionale diede corpo e anima per la realizzazione, sul Monte Ceneri, del ‘Santuario del ciclista’. Era anche una persona di grandi sentimenti. “Il ricordare – scrisse in un suo editoriale – è un atto di doveroso riscatto verso chi ha inteso lo sport quale gioco, svago, complesso di relazioni sociali, ottemperanza della libertà umana, acquisizione della vera autonomia quale dottrina di vita. Ecco perché la ‘Associazione ex corridori ciclisti ticinesi’ vuole onorare tangibilmente coloro che hanno servito il nostro ciclismo con questo spirito sportivo, forse idealistico e ritenuto da qualcuno fuori dalle moderne concezioni mentali ma che comunque è, e rimane, la pietra fondamentale su cui poggia l’unico bene supremo che dia valore, significato e validità all’individuo quando è impegnato in una manifestazione sportiva (…). Dobbiamo moltissimo alle persone che onoriamo in questo Santuario poiché sono essi che hanno generato, dato vigore e forza al ciclismo ticinese (…). Questo Santuario è la sorgente dalla quale scaturisce e si diffonde il nutrimento primario di una nuova vita. Esso è la luce, il faro che illumina tutto il futuro”.

Che belle parole Professore!