Una lunga e straordinaria storia d'amore

Questa settimana è stato presentato in anteprima un documentario su Roger Federer dal titolo “The Last Twelve Days”. Il tentativo è quello di raccontare un campionissimo assoluto. Farne vedere l'altra faccia della vita. E dove risalta il ruolo fondamentale di sua moglie, una compagna fedele, solo all'apparenza schiva; capace di stare a fianco, con discrezione e raffinatezza, a una leggenda. Paul Annacone, che ha allenato per un periodo lo svizzero, è sicuro: “Mirka non ottiene tutto il merito che gli dovrebbe essere riconosciuto. È una persona che capisce il tennis e suo marito. È stata determinante nella trasformazione di Roger in un'icona”. Come noto è originaria dell'ex Cecoslovacchia, raggiunse la Svizzera, con la famiglia, quando aveva solo due anni. È stata tennista, scalando la classifica sino alla 76° posizione. I due si innamorarono nel corso dei Giochi Olimpici di Sydney 2000. Federer ricorda: “Era l'ultimo giorno, stavamo partendo tutti per destinazione diverse, ci baciammo. Dentro sentivo che era l'inizio di qualcosa di straordinario”. Un bacio come inizio di una lunga e bellissima storia, dopo nove anni i due si sposarono. “È stata lei che mi ha tenuto in piedi e mi ha permesso di continuare a giocare nonostante i miei infortuni”. Sono le emozionanti parole pronunciate da Roger durante il suo discorso di addio alla Laver Cup del 2022. Il documentario si conclude con l'apparizione di Mirka Vavrinec che manifesta davanti alla telecamera l'immensa tristezza per il ritiro del marito: “Sì, mi mancherà. Mi mancherà vederlo giocare a tennis. Gioca con tanta eleganza... è incredibile”. E confessa: “Penso che anche alla gente mancherà. Sono felice di vivere e di stare con lui. Sarò sempre lì per lui e sono felice di averlo trovato nella mia vita”. Quando Roger alzava lo sguardo, sapeva che trovava quello della sua Mirka. La corrispondenza di un legame unico e speciale.
(Foto Keystone)