Uno splendido Rolf Maurer al TdS

Il Giro della Svizzera
prenderà il via domenica dal Principato del Liechtensten ricordando il povero
Gino Mäder. In questo ‘amarcord’ ci occupiamo dell’edizione di 60 anni fa
(quella di quest’anno è l’ottantasettesima).
La vittoria arrise a Rolf
Maurer. Sul ‘Giro’, edizione speciale de ‘Lo Sport Ticinese’, alla vigilia
della partenza campeggiava questo titolo: “Da Maurer si aspetta la grande
impresa anche se Zilioli, Bahamontes e Plankaert sono favoriti”. Negli
ambienti regnava un grande ottimismo: “Maurer si è comportato in modo
degnissimo al Giro d’Italia (vinse la tappa di San Marino davanti ad
Anquetil). Dobbiamo però considerare che le rappresentative straniere sono
agguerrite a cominciare dai corridori italiani, i più fedeli, tradizionali,
assidui e forti partecipanti al nostro Giro dove sulle strade trovano il tifo
di casa loro”.
Sandro Picchi ne “La storia del ciclismo’ accenna al suo splendido debutto: “Maurer vinse il Giro della Svizzera 64 aggiudicandosi anche il Gran Premio della Montagna, la classifica a punti e due tappe, con il conforto del successo avuto un mese prima al Giro di Romandia”.
Gli anni Sessanta erano stati benefici per i nostri corridori che nel 1960 si assicurarono addirittura l’intero podio con Alfred Rüegg (maglia d’oro, primo nella crono Lugano-Carona), Kurt Gimmi (secondo) e René Strehler (terzo). L’anno dopo (1961) si registrò il trionfo di Attilio Moresi (vedi replay di un anno fa) davanti al belga Couvreur e a Rüegg. ‘Tilo’ quattro anni prima (1957) si era classificato terzo alle spalle di Pasqualino Fornara ed Edgar Sorgelos. Nel 1968 fu la volta di Louis Pfenninger, definito nei cahiers di quelle gloriose annate, “Monsieur Tour de Suisse”. Fu primo anche al Giro 1972, campione svizzero su strada e a cronometro, vincitore anche di ‘Sei giorni’.
Visto che siamo negli indimenticabili anni Sessanta percorriamo anche un ‘binario’ calcistico cominciando dalla nazionale rossocrociata. Alfredo Foni aveva selezionato un diciannovenne ticinese. Dal GdP: “Dal Melide alla nazionale in nemmeno un anno. Un salto eccezionale, un premio alla validissima stagione di un ragazzo ticinese che di nome fa Mario Prosperi. In Norvegia non giocherà ma il fatto di essere stato convocato rappresenta per il timido e modesto melidese un episodio davvero straordinario” (per la cronaca in porta giocò Elsener, i nostri persero 3-2, doppietta di Kurt Grünig dell’YB).
In giugno spopolava la Coppa delle Alpi. Il Lugano, di scena al Franco Ossola, perdeva 2-1 dal Varese di Puricelli. Le altre nostre squadre erano state travolte dalle italiane. Il Thun aveva beccato otto sberle dal Foggia (1-8), il Basilea si era inchinato all’Atalanta (0-3), il Bienne alla Roma (stesso punteggio). Era andata un po’ meglio allo Zurigo contro il Genoa (0-1) e al Servette (2-3 dal Catania). Il campionato di divisione nazionale A era stato vinto dal La Chaux-de-Fonds (con Lugano e Bellinzona promossi in A al posto di Sciaffusa e Cantonal), la Coppa dal Losanna che aveva superato (2-0) gli stessi ‘montagnards’ (vodesi con Ely Tacchella e Vito Gottardi).
Tornando, e chiudendo, con il ciclismo di quel periodo, verso la fine degli anni Sessanta in Ticino prendeva vita l’Associazione ex corridori i cui promotori furono Oris Rossi, Dante Cattani ed Edi Hoffmann.
(Nella foto Keystone, Rolf Maurer premiato dopo la vittoria nel TdS del 1964)