Verstappen, quando conta il "manico"
C'era una volta Interlagos, dove si correva a inizio stagione, verso la fine dell'estate australe: a Maranello c'erano freddo e nebbia, al contrario del Sudamerica, col caldo, nemico di uomini e macchine, a farla da padrone. Ora si arriva in Brasile quasi al termine del campionato, in un momento rovente della stagione, con tutti i titoli in discussione: gara sprint e Gran Premio, in un fine settimana che, manco a dirlo, ha regalato grandissime emozioni agli appassionati. A questo giro, anziché il sole, nel Gran Premio, dopo la gara sprint del sabato vinta da Lando Norris, l'ha fatta da padrona la pioggia: e, con le condizioni atmosferiche avverse, è venuta fuori la grande classe e la forza di Max Verstappen. L'olandese volante, infatti, aggiudicandosi una gara d'altri tempi dal punto divista delle condizioni meteorologiche, ha probabilmente ottenuto i punti decisivi per vincere il suo terzo titolo mondiale consecutivo, in maniera del tutto imprevedibile: il modo migliore che ha lo sport, in tutte le sue espressioni, per esaltare chi lo segue.
Certo, le circostanze lo hanno aiutato: il pilota della Red Bull, partito dal 17° posto in griglia per via di una sessione di qualifica disastrosa e disturbata dalle condizioni della meteo, ha potuto fruire di un cambio gomme a gara sospesa, senza perdere secondi preziosissimi. Ma questa opzione è stata fatta in virtù di una scelta coraggiosa, confidando nel maltempo e giocando d'azzardo. E per noi, che abbiamo i capelli grigi, è stato inevitabile pensare a certi episodi del passato lontano, aventi come protagonisti nomi entrati nella leggenda di questo sport: James Hunt, Ayrton Senna, Michael Schumacher. La realtà è che Max ha saputo andare oltre il prevedibile, senza fare troppi conti: poteva andargli male, ma non è un caso che, al contrario, gli sia andata bene. Perché è in queste situazioni che si vede quello che, a Maranello e dintorni, chiamano Il manico. Che è qualcosa che va oltre la macchina, l'ingegnere di pista, il muretto, gli sponsor e tutto il resto. Queste imprese restano nella storia, soprattutto quando decidono una stagione. E lui, il capolavoro che resterà nella memoria degli appassionati per decenni, lo ha fatto. E, fra lustri, quando i nostri nipoti apriranno un libro di storia della Formula 1, ci troveranno il racconto e le fotografie di questa domenica pomeriggio, come facciamo noi oggi, rievocando pagine di automobilismo del secolo scorso e non solo, alcune delle quali vissute di persona.
Ovviamente, resta aperta matematicamente ancora la lotta con Lando Norris per il titolo conduttori, anche se non sappiamo con quale spirito si sarà addormentato, domenica sera, il pilota britannico. E la stessa cosa vale per quello costruttori: le cose, tra Ferrari e McLaren non sono cambiate di molto, anche se c'è una gara in meno da correre. Appuntamento, quindi a Las Vegas, nella notte tra il 23 e il 24 di novembre.
(Foto Keystone)