Corsa in montagna

Elazzaoui mattatore nelle gare a Cardada

Il marocchino e ticinese d'adozione è stato il grande protagonista nella finale delle Golden Trail Series – Ottima anche la prestazione di Roberto Delorenzi
© Massimo Piccoli
Nicola Pfund
20.10.2024 17:22

La corsa in montagna sta spopolando e il fatto di avere potuto organizzare in Ticino, oltretutto in un contesto paesaggistico ragguardevole come il comparto di Cardada (valorizzato nell’occasione dagli splendidi colori autunnali), la finale mondiale della Salomon Golden Trail Series è qualcosa di unico ed eccezionale. Un obiettivo che è stato raggiunto grazie alle competenze accumulate negli anni dagli organizzatori di Scenic Trail, oltre al sostegno di Ascona-Locarno Turismo e al media-partner Gruppo Corriere del Ticino. Lo spettacolo offerto dai concorrenti nelle gare in programma (presenti i migliori interpreti del trail running a livello mondiale) è stato qualcosa di entusiasmante: atleti che come equilibristi riescono a correre all’impazzata su e giù per i rilievi, anche quando il sentiero diventa una traccia sottilissima e sconnessa o, peggio, è scivoloso, mantenendo però il giusto equilibrio. L’appuntamento, seguito in diretta dall’emittente Eurosport, era molto atteso anche perché tra i grandi favoriti della vigilia spiccavano i nomi di due atleti di casa: Elhousine Elazzaoui, di origini marocchine, ma ormai ticinese d’adozione e il giovane talento Roberto Delorenzi.

Il prologo di 7 km

La finale di questa Golden Trail prevedeva, per tutte le categorie, due momenti principali: un prologo individuale di 7 km con 400 m di dislivello e la finale di 23,5 chilometri su un dislivello di 1.400 metri. Il tracciato di Cardada, in entrambi i casi, è stato disegnato «a fiore» così da fare transitare gli atleti più volte nel cuore della manifestazione. Le prime a scendere sul terreno, nel pomeriggio di giovedì, sono le donne, per nulla intimorite dalla pioggia. Ebbene, già in questa prima gara si delineano i valori in campo: la migliore al traguardo è infatti la keniota Joyce Muthoni Njeru (31’38’’), leader della classifica generale che precede Lauren Gregory (USA) e Madalina Florea (RO). Quinta la bernese Judith Wyder (32’39’’) che dopo cinque titoli mondiali nell’orienteering ha iniziato, con successo, una seconda carriera come trail runner.

Tra gli uomini la vittoria non sfugge all’attesissimo Elhousine Elazzaoui che segna un tempo stratosferico di 25’48’’, distanziando il friburghese Remi Bonnet di 24’’ e il keniota Patrick Kipngeno, secondo nella generale, di 50’’. Quinto rango per il nostro Roberto Delorenzi. È il preludio di quello che succederà nella gara principale di domenica.

Il trionfo di «Hassan»

L’esperienza del prologo e il terreno bagnato fa subito capire che la gara della finale si risolverà soprattutto in discesa, da parte di quegli atleti più a loro agio su un terreno scivoloso e propensi ad assumersi maggiori rischi. Ma anche sul terribile strappo (30-40% di pendenza) che gli atleti devono affrontare sui ripidi prati che portano a Cimetta, dopo 20 km di gara. Tra le donne la migliore ad interpretare la gara è la keniota Joyline Chepngeno, alla sua seconda prova nella World Series (dopo essersi aggiudicata la Sierre-Zinal), che prende il comando dall’inizio. Fino a metà gara è tallonata dalla Njeru che però, forse a causa di una leggera distorsione alla caviglia, cederà nel finale superata anche dall’americana Lauren Gregory. «Sono felice di questa vittoria che mi lancia per la prossima stagione. Voglio dedicarla ai miei figli ai quali ora comprerò una bicicletta», dirà la vincitrice al traguardo. Bravissima anche Judith Wyder che malgrado una brutta caduta all’inizio chiuderà quarta assoluta. In campo maschile Elhousine è protagonista di una gara esemplare: si risparmia fino allo strappo di Cimetta per poi inserire il «turbo», lanciarsi in discesa (dove è imbattibile) e ottenere la vittoria di giornata ma anche quella finale del Circuito. Per il secondo posto, Remi Bonnet supera allo sprint Kipngeno, mentre Delorenzi coglie un eccellente 9. rango (6. nella generale).

«Hassan», come tutti chiamano Elhousine, è un personaggio conosciuto e amato da noi. In un’intervista di qualche tempo fa disse che a questo appuntamento teneva moltissimo: «Non posso assolutamente deludere le tante persone che finora hanno creduto in me». Oggi è stato di parola.