Fabio Crotta: «Il lavoro ridotto in scuderia»

Nello scorso dicembre era stato all’ospedale La Carità di Locarno. Solo pochi giorni, per un intervento alle ernie inguinali bilaterali. Operazione peraltro riuscita perfettamente. Per un cavaliere di professione, comunque, non era certo il massimo. A riguardare indietro, pensando a quanto successo negli ultimi mesi, l’olimpionico Fabio Crotta sorride: «Quelle ernie, che mi avevano fatto soffrire, in fondo erano un nonnulla. Alla Carità, in questi tempi, si stanno occupando di questioni più serie».
«Sono tempi bui»
Servono a poco certi confronti, se non a dare un significato a certi eventi. Il giubiaschese lavora quotidianamente nella sua scuderia Al Piano, ma con ritmi diversi. «Anche per noi, come per molti altri, sono tempi bui - dice Fabio - : l’attività è scandita dai compiti essenziali e fondamentali per chi si occupa di animali. Li nutriamo e li muoviamo, anche attraverso la classica giostra. I cavalli, sì anche loro, non possono stare fermi troppo a lungo. Per evitare le coliche devono muoversi tanto. Noi abbiamo anche la fortuna di poterli lasciare al pascolo. In questo senso le giornate, sia per noi sia per i quadrupedi, si rivelano meno tediose».
L’attività normale in una scuderia è però normalmente molto diversa. «Se non ci fosse stato questo maledetto coronavirus, avrei impostato la prima parte della stagione in altro modo. In febbraio sarei partito in un tour agonistico in Spagna e in Italia. Mi vengono i brividi a pensare che sono tra i Paesi del nostro continente più colpiti dalla pandemia. Con le frontiere chiuse agli umani, immaginati cosa sarebbe successo nel caso fossi andato all’estero prima che esplodesse la situazione. In questo senso, mi consolo, anche se confesso che il mio mestiere ne risente parecchio».
«Mancano le competizioni»
A un cavaliere d’élite mancano molto le competizioni? «È ovvio - risponde Crotta - ma non possiamo farci nulla. Tutto è fermo, da questo punto di vista. Calendari scombussolati, qualificazioni a importanti competizioni cancellate e non sappiamo neppure quando si potrà riprendere malgrado i leggeri segnali di miglioramento. Poi, almeno per quanto mi riguarda, ci sono altri aspetti importanti della mia attività, quelli legati alle lezioni e alle pratiche in scuderia (ridotte al minimo, secondo le regole prescritte) e soprattutto il commercio dei cavalli, che attualmente è bloccato. Dicono che una volta finita la crisi sanitaria, dovremo fare i conti con quella economica. Ritengo che le due cose siano strettamente legate, ma è chiaro che ci siano delle priorità. La salute davanti a tutto».
Fabio Crotta preferisce però guardare al futuro con un certo ottimismo: «Intanto proseguo con la preparazione di una dozzina di cavalli, alcuni dei quali sono promettenti. Per questo ci tengo a ringraziare Augusto Resinelli, con il quale collaboro ormai da diverso tempo. E lo stesso posso dire di Markus Fuchs, che pure è sempre in contatto con noi e che ci fornisce le sue competenze».