Il punto

FC Lugano in vetta, ma Croci-Torti vola basso: «Non montiamoci la testa»

Nonostante le difficoltà legate al contingente, il tecnico bianconero riesce sempre a estrarre il meglio dalla sua rosa: «Cimignani è un giocatore importante, ma ci aspettiamo di più»
©Keystone/Jean-Christophe Bott
Alex Isenburg
19.09.2024 17:15

«Questo campo sembra un po’ una maledetto e ogni volta che giochiamo qui perdiamo diversi giocatori, speriamo di tornarci ancora il meno possibile quest’anno». Parole inequivocabili, queste, pronunciate da Mattia Croci-Torti, che una volta di più ha visto la sua compagine decimata dopo una trasferta allo Stade de la Tulière. L’infortunio di Vladi – la cui entità è ancora da scoprire – è stato peraltro il preludio allo stop forzato di Valenzuela, autore sì di un’ottima prima frazione di gioco, ma rimasto in seguito negli spogliatoi. Un’uscita precauzionale, la sua, dovuta a un indurimento muscolare. Il tecnico del Lugano, dunque, ha preferito – a giusta ragione verrebbe da dire, considerando il periodo tutt’altro che fortunato – non rischiare.

Una maledizione, già perché nemmeno 12 mesi or sono – sempre in terra vodese – erano stati in diversi ad andare k.o., uno dei quali fu Mattia Bottani. «Il campo essendo così veloce – soprattutto se viene anche bagnato – diventa pericoloso, poiché rende complicato controllare sia il pallone sia i propri movimenti nei cambi di direzione. Noi, inoltre – ha proseguito il capitano del Lugano – siamo una squadra brevilinea con tanti giocatori leggeri in termini di peso e forse tendiamo a subire maggiormente le botte».

Si concede troppo

Quella degli infortuni, però, è stata apparentemente l’unica nota negativa di una partita che ha spedito i bianconeri lassù in cima, sulla vetta della classifica. Una serata altrimenti perfetta, o quasi. C’è un aspetto sul quale il Lugano deve ancora lavorare e riguarda la solidità difensiva. In questa stagione, infatti, Saipi è riuscito a mantenere la propria porta inviolata solamente in una circostanza – in occasione dell’andata contro il Partizan Belgrado – mentre in campionato ha sempre incassato almeno una rete. «Il gol concesso però non riguarda propriamente una situazione difensiva – ha affermato il Crus - avremmo dovuto gestire meglio il pallone negli ultimi istanti di gioco. Vuol dire che non siamo contenti al 100% della nostra partita e che dobbiamo migliorare ancora. Magari, questo aspetto ci aiuterà a capire che non dobbiamo montarci la testa, dobbiamo lavorare duramente per andare a Sion a dimostrare una volta di più di essere una squadra forte».

Il trio davanti

Chi in Vallese dovrebbe tornare ad essere protagonista dal primo minuto, è Yanis Cimignani, che - da subentrato - contro il Losanna ha dato finalmente segnali incoraggianti ed è stato l’autore di una splendida imbeccata per Aliseda valsa il momentaneo raddoppio. «Sappiamo che è un giocatore importante per la nostra squadra, l’anno scorso è stato subito in grado di prendersi il palcoscenico con le proprie statistiche, a suon di gol e assist. Quest’anno l’effetto sorpresa è logicamente svanito, tutti ora lo conoscono e lui ha avuto più difficoltà, onestamente ci aspettiamo di più da lui però nessuno mette in dubbio le sue qualità».

Le rotazioni, in casa Lugano, saranno sempre più necessarie, viste le diverse assenze nel reparto offensivo. Oltre a Cimignani e Aliseda, anche Mattia Bottani diventerà un’arma fondamentale nell’alternanza davanti, com’è stato il caso mercoledì sera. «Già prima della partita gli avevo detto che il nostro piano B sarebbe stato il suo impiego in qualità di attaccante centrale. Tuttavia, non volevo che facesse il ‘’falso nove’’ e che venisse a prendere palla come accade solitamente, bensì che attaccasse sempre la profondità. Sapeva esattamente qual era il suo compito e penso che abbia soddisfatto le mie richieste ottimamente. L’ultima volta che ha calcato il campo in quella posizione era con Tami in Europa League, ben 7 anni or sono – quando a suo tempo io fungevo da vice allenatore – dunque so benissimo che lui è in grado ricoprire quel ruolo e il suo spirito di adattamento è ciò che mi rende più felice».

L’uomo in più

Croci-Torti, insomma, più che sentirsi abbandonato da un mercato che non gli ha regalato un terzo attaccante sembra esaltarsi nelle difficoltà e – malgrado si ritrovi ora senza una punta di ruolo – sta dimostrando che il vero uomo in più di questo Lugano siede sulla panchina. «Queste sono le situazioni che mi caricano e che mi motivano a diventare un allenatore migliore. Cercheremo di trovare nuove soluzioni, il problema è che il tempo per farlo scarseggia. La difficoltà non sta nel reinventarsi, bensì nel far capire i concetti in poco tempo. L’unico giorno in cui potremo davvero fare qualcosa sarà sabato mattina, dobbiamo essere bravi a gestire le nostre energie al meglio. Tante volte le mie scelte non sono orientate su un livello tecnico, ma derivano da delle valutazioni riguardanti la stanchezza, per cercare di avere i giocatori sempre al 100%».

Un aspetto, questo, che viene capito perfettamente dal gruppo, ben conscio dell’imminente tour de force che attende al varco i bianconeri, come conferma Bottani. «Sappiamo che il mister sarà in grado di fare il turnover nel momento giusto per far riposare coloro che ne avranno bisogno. Finora è sempre stato bravo ad avere nuove intuizioni e da ora probabilmente sarà ancor più chiamato a fare delle scelte importanti». Il Lugano, poi, avrà – da qui fino a Natale – una serie pressoché infinita di partite da disputare in trasferta, il che non va assolutamente sottovalutato. «I viaggi pesano parecchio anche durante la settimana – conclude Bottani - però va anche detto che è bello poter disputare tre competizioni di così grande rilievo e noi siamo carichi per farlo al meglio».