Fernandes non tradisce, Elvedi sbaglia troppo: le pagelle di Svizzera-Danimarca
La sfida emozionante del kybunpark ha finalmente regalato il primo punto nel Girone 4 di Nations League ai rossocrociati, ma la vittoria serviva maledettamente. Non sono bastati, quindi, i gol di Freuler e Amdouni, a San Gallo la contesa è terminata sul 2-2.
Kobel 4
Nessun miracolo, ma un paio di buoni interventi.
Fernandes 4,5
Al Brest gioca da regista. Yakin, invece, lo ripropone terzino destro. Non sfigura, anzi: origina il primo vantaggio e scodella in area pure un altro paio di cioccolatini. Peccato che si faccia anticipare da Wind sul 2-2 ospite.
Akanji 4
Senza particolari sbavature. Senza impressionare.
Elvedi 3,5
Eriksen è scaltro, oltre che delicatissimo. Okay. Ma lui fa un po’ la figura del pollo e Isaksen ringrazia. Il problema è che non è la sua unica esitazione.
Garcia 3,5
La Danimarca affonda soprattutto sul suo lato di competenza. E no, non bastano un paio di traversoni velenosi per salvare una prestazione sbilanciata.
Xhaka 4
Sempre nel vivo del gioco, con la consueta personalità e il giusto atteggiamento. Mezzo punto in meno, tuttavia, per la leggerezza con cui consegna a Eriksen la palla da cui nasce il pareggio.
Freuler 4,5
Torna coraggioso e, di riflesso, prezioso. Con la specialità della casa - l’inserimento - avvia e conclude l’azione che porta all’1-0.
Amdouni 4,5
Fa dentro e fuori dal match. Ma quando si accende la Svizzera è quasi sempre pericolosa. Ah, forse abbiamo trovato un affidabile rigorista.
Rieder 4,5
È mobilissimo e, in diverse occasioni, bravo a rilanciare la manovra offensiva.
Ndoye 4
Non punge come vorrebbe e potrebbe. In ogni caso non si risparmia.
Embolo 3,5
Dalla sua cocciutaggine prende vita il rigore che ci riporta avanti. Un sussulto all’interno di un’altra prova poco convincente sul piano tecnico.
Ugrinic 4
Qualche impulso, nel finale, riesce a fornirlo.
Aebischer, Zeqiri, Sierro, Witzig S.V.
Yakin 4
Cambia modulo e interpreti. E, a tratti, la scossa funziona. Se possibile, tuttavia, il sistema scelto rende ancora più fragile l’impianto difensivo. Lo si capisce già nel cuore del primo tempo e però, forse per la nebbia, forse per le lenti sfumate degli occhiali, dalla panchina non arrivano i necessari aggiustamenti.