Il personaggio

Flavia Rigamonti, la ragazza che attraversò il Pacifico

In 13 anni di carriera la nuotatrice di Breganzona ha percorso più di 43.000 chilometri - Ora vive negli Stati Uniti
Flavia Rigamonti in azione. (Foto CdT)
Romano Pezzani
24.05.2019 16:05

Ha staccato la spina per dieci anni. La piscina l’ha vista per prendere il sole, dopo che nella sua straodinaria carriera di sportiva d’élite ha percorso qualcosa come 43.000 km a nuoto, ovvero tre volte la larghezza dell’Oceano Pacifico. O, se volete, nove volte quella dell’Oceano Atlantico. Flavia «Fly» Rigamonti, 38 anni, oggi abita a Washington e condivide la sua vita di «americana» con il compagno Chris (che ne ha 37), un uomo che ha conquistato con il suo sorriso smagliante e la sua vitalità. «In realtà, siamo molto diversi – sorride la ragazza ticinese – ma ci diamo molto supporto a vicenda. L’ho conosciuto a Dallas, fuori dall’ambito del nuoto, e oggi sono quasi 11 anni che stiamo insieme. Chris è un appassionato di musica e gioca a football americano per divertirsi con gli amici».

Amore e professione

Il loro percorso di vita si è incrociato anche per lavoro e Flavia, riconosciuta manager in ambito tecnologico e delle innovazioni, si è trasferita con Chris a Washington nel 2017. «Abbiamo viaggiato molto per i nostri impegni, dal lunedì al giovedì, e in seguito ho assunto una consulenza esterna per la Banca mondiale. Adesso sto valutando un paio di mandati interessanti».

La sfida, come in vasca, continua. «Resto ambiziosa, ma punto piuttosto sulla crescita personale con competenze specifiche. Mi sento bene».

Negli Stati Uniti, con i suoi studi universitari superiori, le sue esperienze professionali di prestigio e anche le sue vittorie, Flavia Rigamonti è considerata come un’americana a tutti gli effetti, ma la Svizzera e il Ticino sono sempre una parte importante del suo cuore, lei che sfoggia con orgoglio il passaporto rossocrociato. «Torno due volte all’anno a trovare i miei parenti e i miei amici in una realtà completamente diversa. Mi mancano i miei genitori, mia sorella, la casa dove sono cresciuta, ma la mia vita è qui e sono orgogliosa del percorso che ho fatto in questi 18 anni».

Una finestra sul Ticino

La comunicazione visiva accorcia le distanze e Flavia si mantiene in contatto con la Svizzera italiana: «Via Skype, FaceTime o WhatsApp è facile colloquiare, mi sento sempre legata al Ticino e alle mie radici». Ma anche gli americani hanno imparato ad apprezzare la sua gioia di vivere: «Qui si dice che un’amicizia può nascere per una ragione, per una stagione o per tutta la vita. Io credo nel rapporto profondo fra le persone, preferisco concentrarmi su quelle che contano in modo da avere il tempo per coltivare le relazioni che mi stanno a cuore». Che rapporto ha con i soldi? «Beh, se ne possono avere di più – sorride – ma con il nuoto non mi sono certo arricchita. Ricordo che per la prima trasferta ai Mondiali di Perth nel 1998 avevo dovuto contribuire alle spese della Federazione con 750.- franchi. Diciamo che il nuoto è stato per me una passione straordinaria e ringrazio i miei genitori per avermi permesso di praticarlo grazie al loro amore e al loro sostegno».

Emozioni indimenticabili

I ricordi più belli? «La medaglia ai Mondiali di Melbourne del 2007, quando ho vinto l’argento dei 1500 battendo il record europeo della Stockbauer di quasi 5 secondi. Ma per me ha un valore speciale anche il quarto posto negli 800 delle Olimpiadi di Sydney, uno dei migliori risultati della mia carriera. Anche l’oro di Eindhoven nel 2008, quando erano stati integrati per la prima volta i 1500 fra le donne a livello di campionato europeo, è tosto». Senza dimenticare che Flavia ha avvicinato di un niente il record del mondo del «monumento» americano Janet Evans in occasione del WAC di San Antonio del 2003, dove vinse le 1650 yarde in 15’40’’41, secondo crono di tutti i tempi.

Di nuovo in acqua

Oggi ha ripreso a nuotare con regolarità, «dopo 10 anni di totale inattività – fa notare “Fly» con un certo stupore – e mi sono iscritta a un club amatoriale. Scendo in acqua due volte alla settimana, una nuotatina salutare e poi a casa a gustarsi la cena con Chris».

E i bimbi? «Non abbiamo intenzione di avere figli o di sposarci. Nel caso cambiassimo idea, vedremmo. Chris ed io siamo pronti ad aiutare uno o più bambini dei tanti che a questo mondo hanno bisogno di amore».

Gli Stati Uniti, da trampolino a scelta di vita

Era partita nel 2001, nel fervore della sua carriera, e vive tuttora negli Stati Uniti anche dopo aver cessato l’attività. Flavia è ormai americana d’adozione, lei che ha concluso brillantemente gli studi alla «Southern Methodist University» di Dallas.

Laureata in pubblicità, ha conseguito un secondo bachelor in finanza e ottenuto un master di contabile CPA nell’agosto del 2008, che le è valso subito un impiego in contabilità forense quando ha terminato le competizioni.

La carriera di «Fly» ha avuto un’impennata negli Stati Uniti grazie al nuovo allenatore Steve Collins, «colui che mi ha seguito meglio e più a lungo, dal 2001 al 2008, e che mi ha aiutato a trovare una marcia in più nella terza fase della mia carriera».

Appena si è tuffata in acqua a stelle e strisce, dopo uno strepitoso argendo nei 1500 sl dei Mondiali giapponesi di Fukuoka nel 2001, Flavia Rigamonti ha vinto l’oro nella staffetta degli 800 sl degli US Open di New York.

«Con il nuovo allenatore abbiamo lavorato su distanze nuove e la mia esplosività è sensibilmente migliorata». Tanto che le 500 (457 m), le 1000 (941,4 m) e le 1650 yarde (1508 m) hanno esaltato i progressi compiuti sotto la guida di Steve Collins. Nel 2002, la nuotatrice ticinese ha colto uno strepitoso successo nelle 1650 yarde al WAC di San Antonio, che le è valso l’elezione a «matricola dell’anno» del Western Athletic Conference. Anche perché «Fly» ai Campionati universitari statunitensi di Austin ha vinto altre due medaglie d’oro, nelle 500 e nelle 1650 yarde, sempre nella sua specialità dello stile libero. Per proseguire con lo show agli US Open con il nuovo record della manifestazione negli 800 sl, che ha detronizzato Petra Schneider, la ex-atleta della DDR che aveva stabilito il primato addirittura nel 1982. Gli americani sono incantati da «Fly» e nessuno riesce a batterla. All’inizio del 2003, con il secondo miglior crono di tutti i tempi nelle 1650 yarde del WAC di San Antonio, la ticinese si è avvicinata a soli 1’’27 dal record mondiale stabilito nel 1990 da Janet Evans. «Un nome che mi ha sempre fatto venire la pelle d’oca dall’emozione – sorride Flavia. Essere arrivata ad un niente dal suo tempo è stata una soddisfazione enorme, che mi ha «gasata» per confermare i miei due titoli americani nelle 500 e 1650 yarde». Ma l’11 giugno 2003, tornando a casa in bicicletta da un allenamento, la Rigamonti è caduta e l’infortunio le ha procurato la frattura del gomito destro e la lussazione di quello sinistro. Esami clinici approfonditi e riabilitazione sono avvenuti in Svizzera, ma la strepitosa forma americana non ha più potuto aiutarla per i Mondiali di Barcellona, ai quali ha dovuto rinunciare. Flavia è rientrata alle gare negli «States» e nel 2005, pienamente ristabilita, ha firmato il quinto titolo americano universitario nelle 1650 yarde, dopo una medaglia d’argento negli 800 sl nella Coppa del mondo di East Meadow, e un primo (1650 yds) e un secondo posto (500 yds) al WAC. Prima delle Olimpiadi di Pechino 2008, «Fly» ha piazzato un oro negli 800 sl dei Giochi universitari di Bangkok con tanto di record della rassegna e, sempre nel 2007, ha vinto le 1000 yarde nelle gare dell’Università del Minnesota.

Oggi Flavia vive a Washington con il compagno Chris e il loro cane Sweet Dee.

La scheda di «Fly»

Dal 1996 al 2008 ha conquistato 18 medaglie internazionali e nuotato 37 primati svizzeri e internazionali. La carriera di Flavia «Fly» Rigamonti è ancora più impressionante se si pensa che è stata capace di collezionare 229 vittorie, 94 medaglie d’argento e 54 di bronzo.

Nata a Sorengo il 1. luglio 1981 sotto il segno del Cancro, la più grande nuotatrice svizzera di tutti i tempi ha cessato l’attività nel 2008, dopo le Olimpiadi di Pechino.

«Fly» si è illustrata ai Campionati svizzeri assoluti già nel 1996, quando non ancora quindicenne vinse il titolo nei 400 misti e negli 800 stile libero.

Poi l’apoteosi.

EUROPEI

1996 – Argento 800 sl

1997 – Oro giovanile 800 sl

1998 – Oro 800 sl

2000 – Oro 800 sl

2001 – Oro 800 sl record europeo

2002 – Argento 800 sl

2008 – Oro 1.500 sl record europeo

MONDIALI

1999 – Bronzo 800 sl

2000 – Bronzo 800 sl

2001 – Argento 1.500 sl

2002 – Bronzo 800 sl

2003 – Assente a causa della frattura di entrambi i gomiti

2005 – Argento 1.500 sl

2007 – Argento 1.500 sl record europeo

GIOCHI OLIMPICI

SYDNEY 2000 – Uno dei momenti clou della vita sportiva di «Fly». La medaglia d’oro Bennet Brooke ha stabilito il record olimpico e Flavia ha abbassato il suo primato svizzero di addirittura 3”25, ma il suo «exploit» non è bastato per vincere il bronzo. Un quarto posto comunque strepitoso, considerato che una specialista come la tedesca Stockbauer, quinta, è stata addirittura distanziata di quasi 5 secondi dalla nuotatrice ticinese.

ATENE 2004 – 12. posto staffetta 4 x 200 sl e 13. posto 800 sl

PECHINO 2008 – 14. posto qualifiche 400 sl e 13. posto qualifiche.