Freddo, pioggia e neve non fermano la Media Blenio
In un contesto paesaggistico d’eccezione, con grandi nuvole, pioggia battente e la neve fin quasi al piano, il Giro Media Blenio, classica del podismo nel giorno di Pasquetta, ha celebrato la sua 40. edizione proponendo un evento all’altezza della sua consolidata fama.
Nata nel 1985 sull’onda dei successi di Markus Ryffel, uno dei più grandi interpreti dell’atletica svizzera, argento ai Giochi di Los Angeles nel 1984, la Media Blenio ha segnato per un lungo lasso di tempo la storia dell’atletica a livello internazionale grazie alla presenza di personaggi di altissimo livello: sulle stradine di Dongio si sono infatti confrontati veri e propri «big» del calibro di Haile Gebrselassie, Paul Tergat, Edwin Soi e molti altri personaggi che hanno poi scritto alcune delle pagine più belle e importanti nella storia del podismo mondiale.
Uno spettacolo tanto atteso
Le luci sulla passerella del Grand Prix si sono riaccese quest’anno, dopo la rinuncia della passata edizione volutamente «prudente» a seguito del periodo di pausa forzata (durato ben 3 anni) dovuto alla pandemia, con gli atleti professionisti che si sono misurati sullo spettacolare percorso di Dongio, fatto di saliscendi e veloci cambi di direzione, tra stradine, muri a secco e piccoli vigneti. Uno spettacolo che ha visto trionfare, sotto la pioggia, il grande favorito della prova, Muktar Edris, due volte campione del mondo sui 5 mila metri a Londra 2017 e Doha 2019 e già vincitore nel Grand Prix nelle edizioni del 2013 (a soli 19 anni) e 2016.
L’etiope ha condotto la gara fin dalle prime battute: dopo un giro di «riscaldamento» (viste anche le temperature da brivido, attorno ai 7 gradi), Edris si è portato al comando insieme al connazionale Bekele, al keniota Nyakundi e al marocchino, ma ormai ticinese di adozione, Elhouisine Elazzaoui. Il quartetto ha proceduto di buon passo appaiato fino al quinto degli otto giri in programma (ciascuno di 1.250 m), quando Bekele è stato costretto al ritiro a causa di una caduta. A quel punto, Edris ha staccato gli avversari, producendo un allungo che lo ha poi portato solitario al traguardo (crono finale: 28’34’’), davanti a un eccellente Elhouisine Elazzaoui (28’53’’), che ha staccato a sua volta negli ultimi due chilometri Nyakundi (29’).
La gioia di Elhouisine
Per Elhouisine Elazzaoui una prestazione di assoluto livello che evidenzia l’ottimo stato di forma attuale, ma anche i progressi di questi ultimi anni: «Sono molto contento del mio risultato – ha detto, come sempre sorridente –, anzitutto perché ho stabilito il mio record personale sui 10 km, migliorando di quasi 40 secondi il tempo della StraLugano». Un risultato che acquista maggiore valore se si considera il livello degli avversari: «Sono molto fiero di essere riuscito a tenere testa a questi atleti di grande qualità, senza essermi preparato espressamente per questo tipo di gara, correndo sempre molto concentrato, e potendo contare anche sul sostegno del pubblico».
Molto bravo anche Roberto Delorenzi, come Elazzaoui specialista di corsa in montagna, giunto ottavo al traguardo in 29’52’’, ancora una volta sotto il «muro» dei 30’. Il ticinese ha preceduto di un secondo l’italiano Daniele Meucci, già Campione europeo di maratona a Zurigo nel 2014.
Le gare popolari
Nelle gare del mattino riservate ai «popolari» si è registrata, nella prova regina della 10 km e tra gli uomini, la vittoria di Tommaso Marani (33’51’’), che ha chiuso davanti a Fiorillo Camesi (34’38’’) e Tommaso Besomi (35’22’’). Al femminile, ha invece ottenuto il successo sui 10 km l’italiana Vivien Bonzi (36’26’’) precedendo Sara Solari (39’50’’) e Manuela Leonardi (41’22’’). Sulla distanza dimezzata (5 km) hanno invece trionfato Enea Item (16’34’’) e Martina Buri (21’53’’).