Gilardi e la licenza staccata dall'ACB: «La situazione è sempre stata chiara»
Un foglio A4, riempito solo in parte. E la voce in parte alterata. Dall'emozione. Forse da un pizzico di agitazione. Gabriele Gilardi, amministratore unico dell'AC Bellinzona, si è aggrappato a entrambi per rasserenare l'ambiente granata. «Abbiamo ottenuto la licenza in seconda istanza, sì, il nostro ricorso è stato accolto» ha dichiarato nella pancia del Comunale, sfoggiando anche il sorriso dei giorni migliori. Al primo giro, lo ricordiamo, il verdetto della commissione competente della Swiss Football League era stato negativo. «La situazione è grave, vogliamo chiarezza sulla posizione di Pablo Bentancur» aveva addirittura affermato al Corriere del Ticino il presidente Bernhard Welten. Il diniego della SFL era stato motivato «per ragioni giuridiche e finanziarie». Ragioni, appunto, da intrecciare alla figura di Bentancur padre. «In realtà la situazione è sempre stata chiara» ha spiegato Gilardi sciogliendo dapprima il nodo giuridico: «Senza voli pindarici e documenti alla mano, abbiamo dimostrato come il sostegno al club della famiglia Bentancur non implichi alcuna restrizione per il rilascio della licenza di gioco». In merito al ruolo di Pablo Bentancur, l'amministratore della società ha parlato di «un aiuto intellettuale, di competenze» a servizio dell'ACB. Ma anche, «e non lo si può negare», in termini finanziari. «La famiglia Bentancur, compreso il figlio e CEO Pablito, aiuta personalmente, e attraverso i propri contatti, il club» ha riconosciuto Gilardi. E il debito postergato che secondo la Commissione licenze avrebbe potuto dimostrare il legame diretto tra Pablo Bentancur e il club? «La Lega è a conoscenza di tutto, siamo stati più che trasparenti» si è limitato a dire Gilardi: «Una postergazione altro non è che un prestito senza pretesa di rimborso. E questa voce non è in alcun modo problematica per club. I conti, per altro, sono stati revisionati». Il criterio finanziario è dunque stato a sua volta chiarito e adempiuto. «Abbiamo fornito garanzie bancarie solide» ha proseguito l'amministratore granata: «I pagamenti sono sempre stati effettuati secondo le scadenze richieste. Il nostro rimane un piccolo budget, più piccolo della concorrenza, del quale non si può dubitare».
Le riserve dell'autorità di ricorso hanno dunque interessato unicamente «alcune migliorie allo stadio Comunale, già note e in fase di implementazione con la Città» e la posizione - da regolare - di un membro dello staff della prima squadra. Di qui il parziale risentimento di Gilardi. «No, non credo che il Bellinzona dia fastidio. Semplicemente siamo stati sorpresi dall'atteggiamento della SFL. Da avvocato non mi capacito della violazione del diritto di essere sentiti. Di fatto, la licenza ci è stata negata in prima istanza senza darci la possibilità - in precedenza - di chiarire i punti poi ritenuti critici». Gilardi, quindi, ha ripetuto il concetto espresso in entrata: «Siamo sempre stati lineari e trasparenti. La struttura della società non è cambiata rispetto al rilascio della licenza dello scorso anno». Dopo quella ottenuta sul campo, si è ad ogni modo garantito anche formalmente di poter disputare la stagione 2023-24 di Challenge League. Ma sotto quale proprietà? Nelle ultime settimane si è parlato di cordate interessate a rilevare o affiancare la famiglia Bentancur. «A oggi non mi sono seduto al tavolo con nessuno» ha replicato Gilardi: «Qualora si muovesse qualcosa di concreto, serviranno però determinate garanzie sul piano economico. Da questo punto di vista posso confermare che il nostro impegno non è assolutamente mutato. Siamo disposti e felici di proseguire alla testa del Bellinzona. Al 100%». E, ora è ufficiale, con l'agognata e preziosa licenza di gioco.