Il Berna è campione svizzero nel ritirare i numeri di maglia

Il 30 marzo del 2020, l’HC Lugano comunicò l’intenzione di ritirare la maglia numero 3 di Julien Vauclair, «non appena il mondo avrà ritrovato una sua normalità». Ci siamo. La cerimonia avrà luogo il 16 settembre in occasione del debutto in campionato con l’Ajoie, la squadra di cui «Julio» è direttore sportivo. Perfetto. Il tutto a poche settimane dal ritiro di un altro numero storico, il 38 di Raffaele Sannitz. Questi gesti simbolici non mettono mai tutti d’accordo, ma chi pensa che le 9 maglie ritirate dal Lugano siano troppe (le altre sono la 1 di Molina, la 2 di Sandro Bertaggia, la 4 di Schafhauser, la 8 di Hirschi, la 33 di Nummelin, la 40 di Conne e la 44 di Näser), sappia che i bianconeri sono in buona compagnia. E che il Berna ha ormai staccato tutti.
Il prossimo è Furrer
Nella capitale ci sono già 13 numeri «inaccessibili». Presto diventeranno 14, poiché verrà ritirato anche il 29 di Philippe Furrer, nonostante non abbia chiuso la carriera negli Orsi, bensì nel Friburgo. Le precedenti maglie rese indisponibili dall’SC Berna sono la 0 di René Kiener, la 6 di Peter Stammbach, la 7 di Martin Rauch, la 12 di Roland Dellsperger, la 16 di Sven Leuenberger, la 18 di Renzo Holzer, la 22 di Patrick Howald, la 26 di Marc Reichert, la 28 di Martin Plüss, la 31 di Renato Tosio, la 32 di Ivo Rüthemann, la 39 di Marco Bührer e la 72 di David Jobin. Tanti nomi per tante epoche diverse.
Con il 3 di Vauclair, il Lugano raggiungerà il Kloten, che ha già ritirato 9 numeri. Molti appartengono alla generazione d’oro che vinse 4 titoli di fila tra il 1993 e il 1996: il 20 di Reto Pavoni, il 7 di Peter Schlagenhauf, il 21 di Roman Wäger, il 24 di Felix Hollenstein, il 26 di Michael Johansson, il 32 di Andres Eldebrink e il 4 di Marco Klöti. Più recenti le «rimozioni» del 22 indossato da Victor Stancescu e del 55 di Sven Lindemann.
Con 8 maglie ritirate, non scherza neppure il Friburgo. Ovviamente ci sono le mitiche 90 e 91 di Slava Bykov e Andrei Chomutov. Al loro fianco ecco la 10 di Mario Rottaris, la 85 di Gilles Montandon, la 19 di Philippe Marquis, la 4 di Christian Hofstetter, la 44 di Shawn Heins e la 13 di Benjamin Plüss, fratello del bernese Martin. Due simboli separati dalla Sarine. La loro, però, non è l’unica famiglia onorata due volte.
Di padre in figlio
Se in futuro dovesse ritirare l’89 di Andrei Bykov, il Gottéron diventerebbe il primo club di NL ad appendere le maglie di padre e figlio sotto lo stesso tetto. Per ora spiccano i Conne, con il 4 di papà Éric ritirato dal Servette e il 40 di Flavien ritirato dal Lugano. Senza dimenticare i fratelli Von Arx a Davos. Restando a Ginevra, oltre a quella di Éric Conne non sono più disponibili altre 5 maglie. Solo 2 di queste appartengono all’era segnata da Chris McSorley: la 12 di Philippe Bozon e la 28 di Igori Fedulov. Per le altre si torna indietro di decenni: la 0 di Daniel Clerc, la 6 di Fritz Naef, la 24 di Jean-François Régali.
Sempre in riva al Lemano, si passa alle 5 maglie ritirate dal Losanna: la 10 di Gérard Dubi, la 16 di Claude Friedrich, la 21 di Beat Kindler, la 39 di Cristobal Huet e la 61 di Florian Conz, celebrato l’anno scorso.
Quartetto biancoblù
C’è un drappello di club con 4 numeri ritirati. Tra questi anche l’Ambrì, che ha riservato l’onore a Dale McCourt (15), Nicola Celio (8), Paolo Duca (46) e al compianto Peter Jaks (19). Lo Zugo ha «dismesso» il 20 di Philipp Neuenschwander, il 21 di Patrick Fischer, il 33 di André Künzi e – storia di un anno fa – il 57 di Fabian Schnyder. Il Davos vanta 31 titoli, ma le 4 maglie ritirare appartengono tutte all’era Del Curto: la 5 di Marc Gianola, la 69 di Sandro Rizzi, la 78 di Jan Von Arx e la 83 di suo fratello Reto. Sono 4 pure i numeri ritirati dagli ZSC Lions, ma gli unici esposti in pista sono il 31 di Ari Sulander e il 15 di Mathias Seger. Non vengono però più assegnati neppure il 21 di Reto Sturzengger, morto di cancro a 30 anni nel 1989, e il 23 di Chad Silver, scomparso a 29 anni nel 1998.
E il Langnau? Chi l’avrebbe detto che un «cavallo pazzo» come Todd Elik sarebbe diventato il simbolo di un club dell’Emmental? E invece il suo 12 è stato ritirato dai Tigers insieme al 17 di Daniel Aegerter, al 26 di Martin Gerber e al 44 di Walter Gerber. Quest’ultimo è morto di cancro a 43 anni nel 2012.
Quelli che ci vanno piano
Tra i club meno propensi a questi gesti c’è il Rapperswil, che ha ritirato 3 maglie, tutte in tempi recenti: la 6 di Cyrill Geyer, la 77 di Sven Berger e la 17 di Antonio Rizzello. Il Bienne ha onorato appena 2 giocatori. Pensate: il numero 30 del leggendario portiere Olivier Anken è stato ritirato soltanto nel 2015, 21 anni dopo il suo addio all’hockey. Il 12 di Mathieu Tschantré è andato a fargli compagnia lo scorso novembre. Infine l’Ajoie: 2 numeri non sono più assegnati nel Giura, il 10 di Steven Barras e il 21 di Dan Métivier.