Il calcio negli stadi di periferia, dove la magia tocca l’apice
Sta per iniziare la magia della Coppa Svizzera. Una competizione che negli ultimi anni ha guadagnato un posto particolare nel cuore dei calciofili ticinesi, anche grazie alle tre finali di fila conquistate dal Lugano. Ma la Coppa non è solo questo. È anche le sfide insolite, le sorprese, i «Davide contro Golia», e via dicendo. Insomma, il calcio della gente. E proprio nell’anno della sua 100. edizione, la Coppa Svizzera ha voluto fare un regalo a tre squadre regionali, che ospiteranno sui loro campi alcune tra le squadre più competitive del panorama elvetico. «In paese si inizia a percepire che sta per accadere qualcosa di inusuale. Queste sono le partite che racconterai ai tuoi figli. Sono incontri epici, che tracciano la storia di un club di categoria inferiore come il nostro. Ma, sono sicuro, anche per le squadre di Super League è qualcosa di speciale andare a giocare in campi periferici. Sì, è la magia della Coppa», esprime perfettamente Amedeo Stefani, allenatore del Mendrisio.
«Qui con merito»
Allo Stadio Comunale di Mendrisio, domani alle 18, arriverà in effetti il Lucerna, squadra del massimo campionato svizzero. «Ci siamo meritati di giocare questa partita – continua l’allenatore –, perché per il secondo anno di fila abbiamo vinto le partite di qualificazione e siamo entrati nel tabellone principale. Il sorteggio con i lucernesi ci garantisce anche una buona cornice di pubblico. I tifosi ospiti saranno in 400/500 secondo le stime, e penso che i nostri sostenitori saranno almeno altrettanti. La nostra struttura, comunque, è attrezzata e ha già vissuto partite simili». Già. Magari alcuni tra voi ricordano l’edizione della stagione 1982/83, quando il Mendrisio sconfisse il Basilea per 2-1 agli ottavi di finale tra le mura amiche. Ma bissare quell’impresa, sarebbe possibile? «Naturalmente giocheremo con una squadra fortissima, attrezzata per finire nella prima metà di classifica in Super League. Noi cercheremo di rendere loro la vita più difficile possibile, dando il nostro meglio».
Osservatori a Cornaredo
La preparazione, assicura mister Stefani, si sta svolgendo comunque a regola d’arte: «Abbiamo avuto modo di seguire il match di domenica scorsa a Cornaredo, quando hanno battuto il Lugano. Abbiamo quindi raccolto qualche informazione utile e cercheremo di affrontare la sfida nel modo più professionale possibile, sempre nei limiti delle nostre capacità». Questo nonostante anche il caldo torrido e le vacanze, che complicano ulteriormente l’avvicinamento alle partite ufficiali di agosto.
Il Mendrisio, inoltre, ha già iniziato la stagione in Prima Lega. «È il nostro secondo anno in questo campionato. Cercheremo di dare filo da torcere a tutti, e penso che disponiamo di una buona rosa per riuscirci». Nella prima partita disputata, persa 0-1 contro il Freienbach, sono stati vittima di un caso più unico che raro: «Un giocatore avversario è stato ammonito due volte, ma non è stato allontanato dall’arbitro. Il nostro ricorso è ancora in attesa di un giudizio finale, ma siamo fiduciosi che la partita potrà essere rigiocata».
«Non metteremo il pullman»
L’altro club ticinese in Prima Lega, il Taverne, accoglierà invece il Wil. Anche loro hanno potuto osservare dal vivo i futuri avversari, che a metà luglio avevano affrontato il Bellinzona in Challenge League. «Nel primo tempo mi avevano impressionato – racconta l’allenatore del Taverne, Vittorio Bevilacqua –, poi hanno mostrato anche alcuni punti deboli. I loro difensori centrali sono grandi, ma un po’ lenti e potremmo metterli in difficoltà con i nostri attaccanti veloci». Il 65.enne non ha dubbi su come impostare la sfida di questa sera, in programma alle ore 20. E scordatevi il classico «pullman» davanti alla porta per difendere lo 0-0, perché «la mia mentalità è quella di cercare di fare un gol in più dell’avversario, e di non rinunciare mai a giocare il pallone». Passare il turno, date le due categorie di differenza, sarà però complicato. «È logico che loro siano più forti. Servirà senz’altro elevare il nostro livello di molto. Però si parte sempre da 0-0, e in Coppa tutto può succedere. Magari anche riuscendo a trascinare la sfida ai supplementari, e poi ai rigori. Ma se poi non passeremo il turno, non ci dispereremo: il nostro obiettivo principale rimane ottenere una salvezza tranquilla in campionato».
Ricordi e ricorsi storici
Bevilacqua è giunto sulla panchina del Taverne solo da pochi mesi: «Devo ancora conoscere bene tutti gli elementi della rosa. L’anno scorso sono stati la seconda miglior difesa della lega: adesso si tratta solo di migliorare la fase offensiva». Il tecnico, in carriera ha collezionato 97 panchine in Challenge League, e da allenatore del Delémont e dell’Yverdon ha già affrontato il Wil. «Sono passati più di dieci anni, ma mi ricordo una squadra ostica e che non molla mai. Sono sicuro che non ci sottovaluteranno». Gli ricordiamo però che, nell’ultimo scontro diretto contro i sangallesi, ebbe la meglio per 4-0. «Ah sì, hai ragione! Era sotto un diluvio universale, e disputammo un partitone. Stasera sarà però tutto diverso: giochiamo su un campo sintetico e farà caldo. Ma se i ricorsi storici ci aiutano, perché non crederci?».
Impresa impossibile?
La partita più proibitiva è verosimilmente quella del Malcantone. La squadra di Seconda Lega Interregionale se la vedrà infatti domenica (ore 16.30) con il San Gallo, che milita in Super League. Le categorie di differenza sono ben quattro. «In queste partite c’è sempre il rischio di fare brutte figure, soprattutto se dovesse capitare una giornata no - rileva l’allenatore del Malcantone Omar Copelli -. La speranza è quella di tenere la partita viva il più a lungo possibile. Da calciatore ho avuto la fortuna di disputare match come questo, e so che possono diventare combattuti». Il pericolo di incappare in rovinose sconfitte non toglierà però l’entusiasmo ai rossoneri. «Confrontarci con squadre che normalmente vediamo solo in televisione ci stimola ed è affascinante. Abbiamo provato ad analizzare gli avversari, ma è probabile che faranno parecchio turnover e questo rende loro imprevedibili. Dietro le quinte, invece, la società ha svolto un grande lavoro per garantire che tutto si svolga al meglio. Oltre ai tifosi sangallesi, che ci hanno richiesto più di 400 biglietti, spero vivamente che anche il pubblico nostrano risponda presente».
La doppietta
Per qualificarsi al tabellone principale della Coppa Svizzera, il Malcantone ha dovuto vincere la Coppa Ticino. Questo perché la formazione di Copelli giocava, fino all’anno scorso, nella Seconda Lega della Federazione Ticinese di Calcio (FTC). «Grazie alla doppietta Coppa-Campionato, siamo stati promossi in 2. Lega Inter. e, per il secondo anno di fila, disputiamo la Coppa nazionale. Penso che sia il giusto premio per le nostre prestazioni. Non ricordo molte squadre che abbiano vinto entrambe le competizioni».
La stagione alle porte si prospetta particolarmente impegnativa. «Ma crediamo molto nella rosa che si è guadagnata il salto di categoria - spiega Copelli -, alla quale abbiamo aggiunto solo qualche innesto. Vogliamo abituarci a questi standard e capire qual è la nostra vera forza». Magari iniziando già dalla sfida contro il San Gallo.