Ciclismo

Il ritorno del GP Lugano: una festa per le biciclette

La gara, sostenuta da Axion Swiss Bank, si terrà domenica 27 giugno - Andrea Prati: «Ci sono tutte le premesse per vivere una corsa intensa e combattuta»
Diego Ulissi (al centro) vinse l’edizione del 2019 davanti a Alexander Riabushenko e Matej Mohoric.
Raffaele Soldati
17.06.2021 06:00

«Sarà per la grande attesa, sarà per la voglia di poter ripresentare l’evento, ma la nostra impressione è che la 74. edizione del Gran Premio Città di Lugano sia ancora cresciuta». L’affermazione è del presidente del VC Lugano Andrea Prati, che ha sottolineato il grande lavoro svolto in vista dell’appuntamento internazionale che si terrà il 27 giugno sulle strade cittadine e non solo. Parlare di percorso suggestivo per i corridori e il pubblico è riduttivo. «Ci sono tutte le premesse per vivere una corsa intensa e combattuta», precisa lo stesso Prati. A testimoniarlo i nomi dei protagonisti - Diego Ulissi in testa, che difenderà il titolo vinto nell’edizione del 2019 - e la presenza di ben 18 squadre: 5 del World Tour, 7 Professional e 6 Continental. Un’enorme soddisfazione per gli organizzatori, che a causa delle norme di protezione anticoronavirus hanno messo in atto un dispositivo di sicurezza di prim’ordine.

«Che non sia facile proporre una gara ciclistica in questi tempi è un fatto accertato - afferma il direttore di corsa Patrick Calcagni - . Noi abbiamo comunque voluto rimetterci in gioco ben prima dei recenti allentamenti a livello nazionale. Forti della collaborazione di 200 persone per garantire la sicurezza dei corridori e della corsa nel suo insieme, siamo certi che non deluderemo gli appassionati ai quali chiediamo solo di attenersi alle regole ancora in vigore».

Il dispositivo di sicurezza

A proposito di sicurezza, Calcagni ricorda che tutte le squadre sono obbligate a testare i corridori nelle 72 ore precedenti la gara. Il pubblico non potrà avvicinarsi agli atleti nelle zone di partenza e di arrivo, ma potrà seguire la competizione in diversi punti di un percorso paragonato per qualità alla Amstel Gold Race e per intensità, almeno secondo le previsioni, alla corsa olimpica che si dovrebbe tenere a Tokyo in estate. Paragoni importanti, quelli proposti da Calcagni e danno bene l’idea di quali siano le ambizioni dei promotori di questa corsa internazionale. Dopo una mezza giornata (quella di sabato) dedicata all’apertura della segreteria di gara (alle 14.00), alla verifica delle licenze e degli accrediti (15.00 - 16.45) con la riunione tecnica prevista nella sala del Consiglio comunale del Municipio di Lugano (17.00), si entrerà nel vivo domenica.

Diretta su TeleTicino

Si partirà con la presentazione delle squadre sul Lungolago di Lugano tra Via Vela e Piazza Luini (9.30 - 10-40) mentre la partenza ufficiale è prevista alle 11.00. Dalle 11 ci saranno intrattenimenti in Città (Piazza Luini). L’arrivo si terrà, sempre in Via Vela - Piazza Luini, attorno alle 15.30. Se per forze maggiori non ci sarà il grande pubblico, chi non potrà seguire la corsa a bordo strada potrà farlo comunque grazie al proficuo partenariato con il Gruppo Corriere del Ticino. «Dalle 13.00 la corsa sarà diffusa per la prima volta da TeleTicino (ndr: l’emittente con sede a Melide). Sarà per noi un’esperienza nuova. Crediamo nella promozione dello sport e il nostro impegno cresce gradualmente sull’onda di quanto fatto nelle scorse stagioni per quanto riguarda i derby di hockey su ghiaccio tra Lugano e Ambrì Piotta», ha detto il direttore generale del Gruppo CdT Alessandro Colombi.

Entusiamo e creatività

«Comunque vada sarà una festa», è il titolo di un testo di Giancarlo Dionisio proposto all’interno dell’opuscolo di presentazione di questo 74. Axion Swiss Bank Gran Premio Città di Lugano. «Se state leggendo queste righe significa che la ripartenza c’è stata. Non è stato facile. La pandemia è stata un avversario ostico, un Gran Premio della montagna «Hors Catégorie». Ci ha provato fino all’ultimo a sfiancare la nostra volontà e la nostra motivazione. Oltre all’ordinaria amministrazione, pensare e mettere in atto un dispositivo di sicurezza ha comportato molto lavoro, molta elasticità e un pizzico di creatività».