Calcio

Il terzo squillo bianconero fa ancora più rumore

Il Lugano rimane a punteggio pieno grazie al successo contro il forte Servette - Grazie a una rosa profonda e al turnover massiccio operato dallo staff gli impegni europei non sono più un’arma a doppio taglio
©Keystone/Samuel Golay
Massimo Solari
04.08.2024 16:30

«Tanta qualità. Tanta roba tutti». L’italiano di Belhadj è ancora perfettibile. Il concetto espresso dal centrocampista tunisino, ad ogni modo, è chiaro. Questo Lugano ha molto da offrire. E a più livelli: gioco, ambizioni, profondità della rosa e - non da ultimo - risultati. La classifica in Super League è lì da vedere. Tre uscite, tre successi. Come mai era accaduto dal ritorno nel massimo campionato svizzero. Nessun’altra concorrente si trova a punteggio pieno. Nessun’altra concorrente, aggiungiamo, può vantare l’attuale consapevolezza dei bianconeri, battuti e però rinfrancati dal primo giro di giostra europeo contro il Fenerbahçe. Dopo Grasshopper e Basilea, sabato sera è stata non a caso regolata pure la pendenza Servette, bestia nera della scorsa stagione, con tanto di beffone nella finale di Coppa Svizzera.

Correttivi provvidenziali

Il 3-1 in rimonta maturato a Cornaredo, suggerivamo, ha premiato la formazione di maggiore spessore. Non era però scontato. «È la seconda vittoria a seguito di un impegno continentale, credo che vada sottolineato» ha tenuto a ricordare il tecnico Mattia Croci-Torti. Per poi spiegare le ragioni che - a differenza dell’ultima annata - stanno permettendo al club di non avvertire i contraccolpi delle continue trasferte. «Abbiamo deciso di fare qualcosa di completamente diverso, coscienti degli errori commessi un anno fa» ha spiegato il Crus. Il foglio partita, sabato sera, non mentiva. Ad accomodarsi in tribuna sono stati Aliseda, Papadapoulos e Valenzuela, tutti e tre titolari nel ritorno del preliminare di Champions League disputato a Istanbul. «Vogliamo evitare il più possibile dei tour de force individuali» ha aggiunto il tecnico bianconero. «Il che non significa prendere alla leggere determinate decisioni. Anzi. È giusto che i giocatori risparmiati non accettino di buon grado l’esclusione».

La squadra viene prima dei singoli e questo è già un momento decisivo della stagione
Belhadj, centrocampista FC Lugano

Il citato Belhadj, per dire, ha dovuto mordere il freno per oltre un’ora. E ciò nonostante la prova mostruosa offerta contro il Fenerbahçe. «Ma la squadra viene prima dei singoli e questo è già un momento decisivo della stagione» ha osservato il tunisino, evidenziando come il turnover operato dallo staff «abbia permesso a numerosi elementi di sentirsi protagonisti».

Il ritorno di Renato Steffen

All’appello, invero, mancava ancora la star bianconera. Detto, fatto, Renato Steffen ha subito messo le cose in chiaro firmando un assist e la splendida rete che ha mandato definitivamente al tappeto il Servette. «A dirla tutta ero pronto a disputare uno spezzone di gara già contro il Basilea, una settimana fa» non ha mancato di far notare il nazionale rossocrociato. «Tolti pochi giorni di pausa dopo l’Europeo, ho lavorato duramente in vacanza per poter rientrare in gruppo in buone condizioni». L’esultanza rabbiosa sotto la tribuna nord - ha puntualizzato l’esterno bianconero - è quindi stata sprigionata dalla frustrazione per gli zero minuti al St. Jakob Park e la felicità per il primo sigillo della stagione 2024-25. «Mi conoscete: non sarò mai felice di sedermi in panchina. Credo che a determinare il ruolo dei singoli debbano rimanere le prestazioni. Per gestirmi, la scorsa stagione, è stato adottato il giusto mix. Per esempio, dopo diverse gare consecutive da titolare ho ritenuto necessario uno stop per ricaricare le batterie. Servono giocatori al 100% e, certo, io non sono diverso dagli altri. A maggior ragione a fronte di una rosa così importante».

La missione continua

Complice l’ultima giornata di squalifica da scontare, Steffen non ci sarà giovedì a Belgrado, per l’andata del terzo turno di qualificazioni di Europa League. «Le parole di Renato? Fa parte del suo carattere non prendere con il sorriso un mancato impiego» ha affermato con grande serenità Croci-Torti: «Mi avrebbe sorpreso il contrario. Conosciamo tutti il peso di Steffen nello spogliatoio e la sua importanza in campo. Ma è un giocatore come gli altri e, tornando alle valutazioni sbagliate dell’ultima stagione, non credo che disputare sette partite consecutive da titolare costituisca per forza la migliore soluzione».

Non è il momento di esultare o esaltarci, ma non ci nascondiamo
Mattia Croci-Torti, allenatore FC Lugano

L’allenatore momò ha quindi ribadito come il valore aggiunto del Lugano rimanga «il gruppo». «L’ho già affermato negli scorsi giorni. Siamo in missione su più fronti e a questo giro la società mi ha permesso di lavorare da subito con una rosa pronta e affamata. Non è il momento di esultare o esaltarci. Ma non ci nascondiamo: battendo il Servette abbiamo lanciato un altro segnale al campionato». E, per dirla con Belhadj, quanto visto sin qui è già tanta roba.

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