Infortuni in casa Lugano? «Non va così male»

La stagione del Lugano sta per entrare nella sua fase più calda, quella conclusiva. A pochi giorni dall’inizio del girone per il titolo – i bianconeri domenica affronteranno il Lucerna nella speranza di agguantare il quarto posto in graduatoria – è evidentemente presto, troppo presto, per iniziare a stilare dei bilanci. Con cinque scontri diretti alle porte, insomma, la classifica potrebbe subire ribaltoni mica da ridere e, di riflesso, è prematuro avventurarsi con le canoniche considerazioni che segnano la chiusura di un’annata sportiva. Quando arriverà il momento, però, è certo che quello degli infortuni sarà uno dei temi a tenere maggiormente banco. Se n’è già discusso parecchio e se ne parlerà ulteriormente. Avere delle assenze è inevitabile, fa parte del gioco. Tramite un comunicato pubblicato sul proprio sito, la società bianconera ha provato a fare chiarezza sull’argomento. Grazie al contributo dei professionisti degli staff Performance e Medical, il club ha provato a spiegare la situazione con l’aiuto di dati certificati e scientifici.
Le assenze in campionato
In seguito a una premessa – d’obbligo, in cui viene illustrata la differenza tra una serie di fattori, modificabili e non, che contribuiscono a mandare k.o. i giocatori – il Lugano ha svolto una primi analisi facendo riferimento alle 33 partite disputate sinora in Super League. Ciò che ne risulta, è che nell’arco di questi incontri i bianconeri hanno dovuto far fronte a 87 assenze forzate. Sommando, invece, le indisponibilità per infortunio registrate dall’insieme dei propri avversari, si tocca quota 130. Questo significa che in campionato il Lugano, mediamente, è stato costretto a rinunciare a 2,6 giocatori; mentre per le compagini affrontate la cifra sale, attestandosi a una media di 3,9. Inoltre, sul totale delle 33 sfide, solamente in 7 circostanze il Lugano ha fatto segnare un numero superiore di indisponibilità per infortunio.
Cifre significative, è vero, ma che forse meriterebbero ulteriori analisi. Ci spieghiamo meglio: questi dati, nell’ottica degli avversari, riguardano solamente una piccola fetta del campionato. Ciascuno degli undici rivali del Lugano, infatti, ha affrontato i bianconeri in tre occasioni sino a questo momento. Ciò vuol dire, che per ciascuno di loro non sono stati presi in considerazioni gli altri 30 incontri. Partite nelle quali, potenzialmente, la cifra degli infortunati è stata ben minore a quella scaturita nei confronti diretti con i ticinesi.
«Le defezioni sono tante»
Restando in casa Lugano, poi, è altresì interessante dare un’occhiata ai dati – anch’essi pubblicati dal club – relativi alle ultime 4 stagioni. Questi, mettono in evidenza un miglioramento costante per ciò che concerne sia la media di infortunati per partita, sia la percentuale di giocatori disponibili per il match. Non va dimenticato, peraltro, che tra le annate prese in considerazione, ossia dalla stagione 2021/22, questa – grazie al percorso intrapreso in Europa - è quella che conteggerà, alla sua conclusione, il maggior numero di partite. Per il momento sono 51, diventeranno 56. Più impegni, tendenzialmente, potrebbero suggerire un conseguente numero di infortuni superiore. Così, però, non è stato.
O, almeno, così non è stato nell’arco di tutta la stagione. I veri problemi, tuttavia, si sono verificati soprattutto nel 2025. Basti pensare – per fare un elenco sparso – ai k.o. rimediati dai vari Marques, Aliseda, Bottani, Valenzuela o Hajdari. Le defezioni che hanno colpito diversi uomini della rosa di Croci-Torti, quindi, sono giunte nel momento clou della stagione, ovvero quando il Lugano si trovava ancora in corsa in tutte le competizioni, su ben tre fronti differenti. In questo senso, tornano subito in mente le parole che lo stesso mister momò ha rilasciato proprio al CdT poche ore fa. La variabile degli infortuni, per lui, «ha minato la grande forza del Lugano d’inizio stagione: il collettivo. Grazie alla panchina, infatti, avevamo fatto cedere ogni avversario. Questo valore aggiunto, in particolare a livello di risorse offensive, è purtroppo venuto meno nella seconda parte del campionato». D’altra parte, a margine della sconfitta di Sion – avvenuta a inizio marzo – anche il capo dell’area sportiva Sebastian Pelzer aveva riconosciuto la problematica, tirando in ballo anche il fato. «Le defezioni che si stanno accumulando sono tante. Osservandone le cause nel dettaglio, tuttavia, si tratta pure di fatalità».
Rientri imminenti
Il club, in questo senso, ha precisato che: «è inevitabile che si alternino fasi positive e negative in termini di assenze per infortunio»; oltre al fatto che otto giocatori hanno già fatto registrare il proprio record personale di presenze in una singola annata. Si tratta, nella fattispecie, di: Amir Saipi, Mattia Zanotti, Antonios Papadopoulos, Martim Marques, Anto Grgić, Mahmoud Belhadj, Mattia Bottani e Daniel Dos Santos. Ad onor di cronaca, per alcuni di loro va detto che un certo numero di presenze è stato contrassegnato da un minutaggio assai risicato.
Infine, ma non per ordine di importanza, il Lugano ha annunciato delle piacevoli novità. Albian Hajdari, Milton Valenzuela e Sebastian Osigwe hanno infatti ripreso gli allenamenti sul campo. «Nacho» Aliseda, dal canto suo, è già pienamente integrato nelle sessioni con la squadra. Come sospettato, invece, l’infortunio capitato a Belhadj - una frattura alla tibia - non gli consentirà più di scendere in campo.