Kempe cavallo
La caccia del Lugano ad una qualificazione diretta ai playoff riparte dunque da Davos. Indipendentemente da ciò che saranno in grado di offrire i bianconeri a livello di prestazione, sarà interessante osservare se la squadra grigionese saprà portare in pista l’euforia figlia del successo alla Coppa Spengler o se, invece, accuserà un calo di tensione mentale e fisica.
Capace di sopperire con maturità e carattere alla lunghissima serie di infortuni che ne hanno decimato l’effettivo, il Lugano può guardare con fiducia all’immediato futuro. Ma anche con la consapevolezza di dover obbligatoriamente mettere a disposizione di Gianinazzi un ulteriore attaccante straniero per affrontare nelle migliori condizioni possibili uno sprint finale che si annuncia tanto appassionante quanto complicato. La concorrenza non starà di certo a guardare e la classifica è cortissima.
In questo contesto il club bianconero ha puntato sul 35.enne svedese Mario Kempe, ma la situazione ad oggi non si è ancora sbloccata. L’accordo è già stato trovato, ma il Lulea sta rendendo la vita difficile al 35.enne centro e, di riflesso, al Lugano. Il club scandinavo pretende in cambio un giocatore di livello o una compensazione finanziaria. Ma la società bianconera non è disposta a versare un solo franco al club del nord della Svezia. Ed allora, in attesa che la situazione si sblocchi, puntando su Kempe il Lugano non è riuscito a regalare a coach Giana un’arma in più per la ripresa del campionato. I bianconeri rimangono dunque in situazione di emergenza, sul fronte offensivo. Hnat Domenichelli al momento non ha però cercato soluzioni alternative. Ha preferito adottare una strategia improntata alla pazienza, all’insegna del «Kempe cavallo, che l’erba cresce». Si vedrà se sarà quella giusta.