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«Kyshawn George? A 15 anni sembrava un bimbo, ma talento e attitudine c’erano già»

Il vallesano, terzo giocatore svizzero ad essere draftato in NBA, raccontato da Cristiano Iannitti, suo allenatore nella Nazionale Under 16 che giocò gli Europei nel 2019
© EPA/SARAH YENESEL
Fernando Lavezzo
27.06.2024 19:15

Kyshawn George lo diceva sempre ai suoi genitori: «Sarò il terzo svizzero in NBA». Nella notte il 20.enne di Monthey è stato draftato alla 24. chiamata dai New York Knicks, che lo hanno poi girato ai Washington Wizards. E pensare che cinque anni fa misurava solo 173 cm ed era un comprimario in una Nazionale U16 zeppa di ticinesi. «Ma talento e attitudine c’erano già», ci racconta il suo allenatore dell’epoca Cristiano Iannitti.

Una città col fiato sospeso

Quando Adam Silver, il commissario dell’NBA, annuncia i nomi degli eletti, la suspense non manca mai. Ma a volte si esagera: «With the 24th pick in the 2024 NBA Draft, the New York Knicks select...». Puf! Silenzio improvviso. Proprio sul più bello, nella sala multiuso dell’École de Commerce et de Culture Générale di Monthey è saltato l’audio del maxischermo. Poi è tornato, giusto in tempo per sentire il nome che tutti i presenti attendevano con ansia: Kyshawn George. Festa grande. Nel cuore della notte, il club vallesano ha radunato decine di persone per assistere a un momento storico. Dopo Thabo Sefolosha nel 2006 e Clint Capela nel 2014, un terzo svizzero è stato ammesso nell’Olimpo del basket.

Figlio di Deon George, leggenda canadese del Monthey, Kyshawn si è fatto notare nel 2016, insieme al fratello maggiore Jamal (oggi al Pully-Losanna), guidando il Collombey-Muraz Chablais al titolo nazionale U14. Dopo aver proseguito il suo percorso nel vivaio del Monthey, nel 2019 si è trasferito in Francia, all’Élan Chalon, come già fecero Sefolosha e Capela. Nel 2023 è poi stato ingaggiato dall’Università di Miami, dove ha chiuso la sua prima stagione NCAA con 7,6 punti di media, tanta difesa e un 40% da 3 punti. Dettaglio non trascurabile: negli ultimi cinque anni, la guardia-ala vallesana ha avuto uno sviluppo fisico impressionante. Nel 2019 misurava 173 cm. Ora è a 203 cm.

© AP/Julia Nikhinson
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Una Nazionale molto ticinese

Kyshawn George non ha ancora deciso se in futuro giocherà con la nazionale svizzera o canadese. Quest’ultima gli offrirebbe chance concrete di partecipare ai grandi tornei. A livello giovanile, il vallesano ha indossato la canotta rossocrociata. Nel 2019, agli Europei Under 16 di Division B, tra i suoi compagni c’erano i ticinesi Massimiliano Dell’Acqua, Nicolò Isotta, Kevin Bernardinello e Gianandrea Cavadini. L’allenatore era Cristiano Iannitti, attuale tecnico del Bellinzona femminile. «Ho un bellissimo ricordo di Kyshawn», ci racconta. «È sempre stato un ragazzo disponibile e scrupoloso. Sosteneva sempre i compagni, denotando innate qualità di leader. Proprio per queste sue caratteristiche, decidemmo di portarlo agli Europei a discapito di ragazzi fisicamente più pronti di lui. Aveva qualità tecniche evidenti e un’attitudine sempre positiva, anche se giocava poco. La sua taglia era molto diversa da quella attuale. Era il più piccolo della squadra, rispetto ad altri sembrava un bimbo, ma dava sempre il massimo. Alla sua grande preparazione tecnica, in seguito si è poi aggiunto lo sviluppo fisico. Ma tutto quello che aveva acquisito prima, gli è servito molto».

© AP/Julia Nikhinson
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La telefonata dello scout

Negli scorsi mesi, Cristiano Iannitti è stato contattato da uno scout NBA interessato a George: «Mi ha chiesto delle sue qualità umane. Quelle che non vedi in un video. Gli ho descritto un ragazzo di spessore, un grande lavoratore. Giocare a basket significa far parte di una squadra, condividendo regole e ruoli. Lui ha sempre accettato tutto con maturità».

Come detto, Iannitti ha allenato un Kyshawn George con 30 centimetri in meno di quello attuale. «Dopo l’Europeo U16, ricordo dei momenti di preoccupazione per quella crescita improvvisa che mise a dura prova le sue ginocchia. Ha sofferto, ha stretto i denti, si è anche fermato per gestire queste problematiche».

Una fucina di talenti

Decisivi, per lo sviluppo tecnico di Kyshawn, sono stati i quattro anni trascorsi a Chalon-sur-Saône, nella Borgogna. Una fucina di talenti da cui sono passati anche Sefolosha e Capela. «Quello dell’Élan Chalon è un centro d’eccellenza, dove c’è un’enorme attenzione per quanto riguarda la crescita tecnica dei talenti. In Svizzera, con il centro di formazione nazionale creato pochi anni fa, siamo sulla strada giusta. Poi, ovviamente, la Francia vanta altri numeri e una scuola cestistica straordinaria, come dimostrano i draft NBA degli ultimi due anni: prima scelta nel 2023 con Victor Wembanyama e prime due scelte quest’anno con Zaccharie Risacher (Atlanta) e Alex Sarr, finito a Washington insieme a Kyshawn».

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