Alex Formenton: «Tra me e l’Ambrì il legame è forte»
Non se lo aspettava praticamente nessuno ed invece Alex Formenton è di nuovo un giocatore biancoblù. I tifosi leventinesi sognano e l’attaccante canadese non si tira indietro: «Tra me e questo club si è subito creato un feeling particolare, vorrei rivincere la Coppa Spengler e aiutare la squadra a qualificarsi per i playoff»
È trascorsa esattamente una settimana. Giovedì scorso, nel tardo pomeriggio, l’Ambrì Piotta annunciava di «aver ingaggiato Alex Formenton fino al 31 dicembre». Un fulmine a ciel sereno: nessuno, probabilmente – lo aveva escluso anche il direttore Paolo Duca ai primi di settembre – si aspettava di rivedere l’attaccante canadese in Leventina. Ed invece è tutto vero e i tifosi biancoblù ora sognano. La nota situazione che lo vede coinvolto in un brutto affare in Nordamerica – nonostante al momento non ci sia nessuna accusa nei confronti del giocatore – non si è ancora sbloccata e per ora le porte della NHL rimangono chiuse. Per la gioia dell’Ambrì Piotta appunto.
Un capitolo mai chiuso
Luca Cereda non ha esitato a gettarlo subito nella mischia, nella partita della rimonta contro gli ZSC Lions. «Mi sento bene – ci spiega il 24.enne di Barrie – e ho visto che quest’anno c’è stato qualche cambiamento. È stato bello rivedere i compagni che avevo nella passata stagione e conoscere quelli che nel frattempo si sono trasferiti in Leventina. Ora che ho rotto il ghiaccio scendendo già in pista contro gli ZSC Lions non vedo l’ora di giocare la prossima sfida».
In pochi si diceva, credevano possibile un ritorno di Formenton ad Ambrì. Lui, invece, non ha mai escluso questa eventualità: «Ho sempre considerato la possibilità di tornare ad Ambrì, non ho mai chiuso questo capitolo. La mia esperienza qui, nella scorsa stagione, è stata molto buona. Abbiamo vinto la Coppa Spengler con un gruppo di ottimi giocatori e bravi ragazzi e anche a livello di management il club biancoblù mi aveva subito fatto un’ottima impressione. Quindi, ai miei occhi, l’opzione Ambrì è sempre stata qualcosa di concreto».
Probabilmente anche perché tra il giocatore e la piazza si è subito venuto a creare un feeling particolare: «È vero, il legame tra me e il club – con i tifosi in particolare – è subito stato molto forte. Insieme abbiamo costruito qualcosa di speciale. Lo ripeto, abbiamo scritto la storia vincendo la Coppa Spengler. In Leventina ho trovato un ambiente molto familiare, oltre che professionale: i tifosi sono semplicemente incredibili, lo staff tecnico è estremamente competente e – come ho detto – questa squadra è composta da elementi in gamba dentro e fuori dal ghiaccio. Con tutti è immediatamente nata la giusta chimica».
Più forte, sempre più veloce
Senza squadra oltre oceano, Formenton non è rimasto con le mani in mano durante l’estate. Ha voluto tenersi in forma per rispondere ad una chiamata, che è poi arrivata dalla Leventina: «Il mio obiettivo durante l’estate era quello di diventare un po’ più pesante. Ho aumentato la mia massa muscolare, senza però sacrificare la velocità, che rimane uno dei miei punti di forza. Sono insomma riuscito a tenermi in forma e a prepararmi nel modo giusto durante la pausa e così, appena arrivato, ho potuto giocare subito contro gli ZSC Lions. Mi sento in forma, ma è chiaro: niente può rimpiazzare le partite vere per trovare il giusto ritmo e sapevo che la prima uscita sarebbe stata un po’ una sfida, per me. Mi sono sentito abbastanza a mio agio, ma so che a livello individuale le cose potranno solo migliorare con il passare dei giorni.
Non deve essere evidente rimanere concentrato al 100 percento sull’Ambrì Piotta quando si attende che la situazione in Nordamerica si sblocchi: «Per ora la mia mente è rivolta solo ed esclusivamente alla squadra biancoblù. Non posso influenzare ciò che sta accadendo oltre oceano. Mi voglio allenare al meglio e giocare per aiutare l’Ambrì Piotta a raggiungere i suoi obiettivi. Vogliamo conquistare tanti punti, creare una dinamica del successo. Uno dei nostri traguardi principali è di tornare a Davos per cercare di vincere di nuovo la Coppa Spengler. Poi, ovviamente, vogliamo fare di tutto per qualificarci ai playoff. La squadra ha del potenziale, abbiamo il dovere di crederci».
Davos, mon amour
La Coppa Spengler torna spesso nei discorsi di Alex Formenton. Quando parla del torneo grigionese, il viso dell’attaccante si illumina: «L’ho giocata per la prima volta lo scorso anno ed è stato qualcosa di particolare, di molto speciale. È un torneo magico – l’atmosfera a Davos durante le feste natalizie è fantastica – ed è molto seguito anche in Nordamerica. E sono sicuro che anche quest’anno daremo il massimo per riportare a casa la Coppa».
La stessa identità
Nello scorso campionato, Formenton aveva messo a segno 10 gol e fornito 3 assist in 22 partite. Il canadese ha ritrovato un Ambrì Piotta un po’ diverso. Ma nemmeno troppo, stando alle sue considerazioni: «È vero, ci sono state alcune modifiche al nostro sistema di gioco, rispetto allo scorso campionato. Ma l’identità della squadra è rimasta la stessa: siamo un gruppo che lavora sempre duro, lo abbiamo dimostrato con gli ZSC Lions rimontando due reti negli ultimi minuti e imponendoci in seguito all’overtime. È stata una partita pazza, che mi ha subito regalato emozioni forti».
E ora, con il ritorno di Formenton e di Heim, le aspettative della piazza aumentano: «Nello sport c’è sempre una certa pressione, indipendentemente da quali siano gli obiettivi di una squadra. Io cerco di lavorare duramente ogni giorno per restituire ai tifosi quello che mi danno in termini di affetto ed energia positiva. So che, oltre alle vittorie, apprezzano chi lavora sodo. Con me è tornato anche André Heim e questa è una buona cosa per l’Ambrì Piotta: entrambi siamo molto attaccati a questo club e ci teniamo a fare subito bene».